l'Astrofilo febbraio 2012 - page 14

CORPI MINORI
nascita di Sole e pianeti, questi ultimi ini-
ziarono a migrare su orbite più interne (a
causa del frenamento operato dal mate-
riale rimasto nel disco di accrescimento),
l'armonia gravitazionale dell'intero si-
stema fu sconvolta e a farne le spese fu-
rono principalmente i miliardi di plane-
tesimi che per la vastità degli spazi in cui si
trovavano, o per la sfavorevole vicinanza
di corpi maggiori, non erano riusciti a con-
centrarsi in un singolo pianeta. Gli aste-
roidi della Fascia Principale e gli oggetti
della Kuiper Belt sono i due esempi più
rappresentativi di ciò che
resta di quei planetesimi. I
KBO, in particolare, furono
quelli che subirono mag-
giormente gli effetti delle
migrazioni dei nostri pianeti
giganti, Giove e Saturno in
primis, e toccò quindi soprat-
tutto ad essi venire sparpa-
gliati all'interno e all'esterno
del sistema solare. Quelli di-
rottati verso l'interno fini-
rono presto o tardi con lo
schiantarsi su Marte, Terra,
Luna, Venere e Mercurio, o
con il dissolversi nella roven-
te atmosfera del Sole.
I frequenti e numerosi im-
patti cometari non hanno
solo trasformato l'aspetto
delle superfici planetarie,
hanno altresì aggiunto a
quegli ambienti ingredienti
fondamentali alla nascita della vita, come
l'acqua e il carbonio. In almeno un caso
sappiamo che l'opportunità è stata colta...
Trovare ora che attorno a una stella simile
al Sole sta probabilmente ricapitando la
stessa cosa è molto intrigante. Il sistema di
Eta Corvi ha poco più di 1 miliardo di anni
di età e quindi anche i tempi del suo LHB
sono confrontabili con quelli del nostro.
Inoltre sappiamo dal 2005 che anche quella
stella ha una fascia di potenziali nuclei co-
metari paragonabile alla Kuiper Belt, e pro-
prio da là si ritiene sia provenuto l'oggetto
(o gli oggetti) che disintegrandosi contro
l'invisibile pianeta di tipo terrestre ha gene-
rato la banda di polveri in questione.
È notevole il fatto che lo spettro della luce
di quelle polveri sia estremamente simile a
quello del meteorite di Almahata Sitta, ca-
duto frammentato in Sudan nel 2008. Ciò si-
gnifica che sia il nostro meteorite sia i detriti
polverosi in orbita attorno a Eta Corvi pro-
vengono da ambienti fra loro assai simili,
ovvero le rispettive fasce di planetesimi
esterni, ricchi di acqua ed elementi organici
(in altre parole, nuclei cometari).
Sebbene, come dicevamo, non abbiamo di-
retta conoscenza di pianeti in orbita attorno
a Eta Corvi (né attraverso transiti sul disco
stellare, né attraverso perturbazioni gravi-
tazionali subite dal moto della stella), il
bombardamento in atto da parte di nuclei
cometari rilevato dal team di Lisse tradi-
rebbe quanto meno la presenza di due pia-
neti, un disturbatore migrato verso l'interno,
molto probabilmente un gigante gassoso, e
un pianeta di tipo terrestre, vittima del bom-
bardamento. Si sospetta che in realtà di pia-
neti Eta Corvi ne abbia anche altri e appro-
fondire le nostre conoscenze su quel sistema
sarà una priorità nei mesi e negli anni a ve-
nire. Abbiamo l'opportunità di osservare in
diretta ciò che avvenne nel più lontano pas-
sato del nostro sistema solare, non possiamo
certo lasciarcela scappare!
E
ta Corvi vista
dal telescopio
spaziale Herschel.
La nebulosità
bluastra più
esterna segnala
la presenza di
una popolazione
di oggetti para-
gonabili a quelli
appartenenti alla
Kuiper Belt. Il
segmento in alto
a sinistra indica
per confronto le
dimensioni del
nostro sistema
solare. [ESA /
Herschel / SPIRE /
PACS / DEBRIS]
ASTROFILO
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