ASTROFILO
l’
lità sta in piedi, perché il residuo della su-
pernova, stante la sua giovane età, sarebbe
sicuramente rilevabile almeno nei raggi X,
eppure non se ne conoscono entro quelle
distanze. Si aggiunga che nel raggio consi-
derato non si conoscono nemmeno astri
collassati con età comprese fra 300 e 2000
anni, ed è difficile sostenere che una super-
nova abbia lasciato in eredità solo un flusso
di raggi gamma. È vero che un paio di anni
fa era stato ipotizzato che il 20% delle su-
pernovae potrebbero realmente non la-
sciare alcuna traccia della loro esplosione
(con la sola eccezione di un flusso di neu-
trini), ma non può essere quella la soluzione
al caso di specie, perché quel tipo di super-
novae, se esistono, creano un buco nero in
un tempo così rapido che nemmeno i raggi
gamma riescono a sfuggire. In definitiva,
possiamo anche sostenere che la supernova
sia passata inosservata, ma se sono giunti
sulla Terra quanto meno i raggi gamma, un
residuo dell’esplosione dovrebbe esserci da
qualche parte, e invece non c’è.
L
ibera rappre-
sentazione di
quattro scene
della fusione fra
due stelle di neu-
troni, con emis-
sione dei jet di
energia. Nel pa-
rossismo si libera
anche luce visi-
bile che entro
una distanza di
poche migliaia di
anni luce può
manifestarsi al-
l’occhio umano.
[Dark Cosmology
Centre, Niels
Bohr Institute,
University of Co-
penhagen/Jan Ra-
smussen DRC]
trebbe anche non essere stata vista da nes-
suno, mentre i raggi gamma prodotti dal-
l’evento sarebbero riusciti comunque a rag-
giungere la Terra. Considerando che questi
rappresentano circa un centesimo dell’ener-
gia totale mediamente liberata dall’esplo-
sione di una supernova, e sapendo quanta
energia è arrivata su un’area ampia come la
Terra, i ricercatori hanno stimato che l’esplo-
sione potrebbe essersi verificata a una di-
stanza compresa fra 400 e 800 anni luce, a
seconda che fosse una supernova classica o
superluminosa.
Per poter nascondere alla vista umana astri
di quella portata è necessario che l’estin-
zione provocata da gas e polveri interstel-
lari sia di almeno 13 magnitudini, ma entro
800 anni luce di distanza non c’è pratica-
mente nessuna nube in grado di generare
un simile filtro, salvo due ristrettissime aree
distanti 360-390 anni luce, che hanno una
sola probabilità su mille di essersi trovate
interposte fra noi e la fantomatica super-
nova. Ma nemmeno questa flebile possibi-
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