PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
Qualora la massa fos-
se circa uguale a
quella terrestre (di-
stribuita quindi in un
volume più ampio)
Kepler-62f potrebbe
presentare una rile-
vante quantità di ac-
qua in superficie, al
punto da essere rico-
perto da un oceano
globale, profondo
parecchi chilometri,
come previsto da un
modello sviluppato
presso l'Harvard-Smithsonian Center for
Astrophysics da Lisa Kaltenegger. Secondo la
ricercatrice, uno scenario simile potrebbe ca-
ratterizzare anche Kepler-62e, uno scenario
peraltro non nuovissimo, essendo già noto
da oltre un anno un pianeta con quelle ca-
ratteristiche (si veda
l'Astrofilo
dell'aprile
2012). Al crescere dei valori delle masse di
questi due pianeti, crescerebbe ovviamente
la componente rocciosa e oltre un certo li-
mite diverrebbero mondi inospitali, proba-
bilmente caratterizzati da un'intensa attivi-
tà geologica. Tutto
ciò che sappiamo
sulle masse di quei
pianeti è che non
sono sufficienti a
spostare in modo
percepibile dai mi-
gliori strumenti la
stella attorno alla
quale orbitano, co-
sa che permette di
fissare a 35 masse
terrestri il limite
superiore delle lo-
ro masse, un va-
lore utile solo per
confermarne la na-
tura planetaria e
N
el video a
fianco sono
riassunte le ul-
time scoperte
compiute grazie
al telescopio spa-
ziale Kepler. I ri-
sultati di quei
lavori sono stati
pubblicati lo
scorso aprile su
Science e The
Astrophysical
Journal. [NASA
Ames/JPL-Caltech]
I
nostri quattro pia-
neti interni, il mini-
Nettuno Kepler-22b e
i sette di cui si parla
nell’articolo sono qui
rappresentati con rife-
rimento al tipo di
stella cui apparten-
gono e alla loro collo-
cazione rispetto alla
zona abitabile. Ke-
pler-62f risulta essere
il più promettente. [L.
Kaltenegger (MPIA)]
1,2,3,4,5,6,7 9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,...48