PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
due. Il primo e più vi-
cino alla stella è Ke-
pler-69b, una superTer-
ra grande il doppio del
nostro pianeta, che
compie una rivoluzione
in appena 13 giorni, il
che tradisce la sua po-
sizione estremamente
ravvicinata all'astro e
una temperatura su-
perficiale proporzio-
nalmente elevata. Più
interessante è invece
Kepler-69c, grande 1,7
volte la Terra e collo-
cato su un'orbita che
completa in 242 giorni,
periodo paragonabile
a quello di Venere. A differenza di quest'ul-
timo potrebbe però essere più vivibile, poi-
ché si trova sufficientemente dentro la zona
abitabile della sua stella.
A scoprire i pianeti di Kepler-69 è stato un
team di ricercatori guidato da Tom Barclay
(Bay Area Environmental Research Insti-
tute), che ha sottolineato come l'individua-
zione di un pianeta poco più grande del
nostro attorno a una stella come la nostra
sia una pietra miliare sulla strada che por-
terà alla scoperta di altre Terre.
Allo stato attuale delle cose non è dunque
possibile stabilire se almeno uno dei tre
candidati finora più simili alla Terra sia a-
datto a ospitare forme di vita, anche molto
elementari. Di sicuro siamo sempre più vi-
cini a quel traguardo e non è da escludere
che la prossima volta che torneremo su que-
sti temi sarà per annunciare la scoperta
della prima Terra extrasolare.
potrebbe tentare almeno di risolvere il pro-
blema della determinazione delle masse, at-
traverso la misurazione degli effetti gra-
vitazionali prodotti all'interno del sistema
da ogni pianeta sugli altri, e ciò partendo
dagli anticipi e dai ritardi dei singoli transiti
rispetto ai tempi attesi. Questa via è già per-
corribile con gli strumenti attuali, in primis
lo stesso Kepler, ma per arrivare a risultati
incontrovertibili sarà necessario qualche
anno. Visto che la missione Kepler si pro-
trarrà quasi certamente oltre la scadenza
programmata del 2016, ci sono comunque
buoni motivi per ritenere che l'ostacolo sarà
superato (prima sarà però necessario risol-
vere i problemi tecnici intervenuti recente-
mente sul sistema di puntamento del tele-
scopio). La stessa procedura dovrà essere se-
guita per tutti i sosia del sistema Terra-Sole,
a meno che non si riesca a determinare le
masse planetarie per altre vie.
Come dicevamo all'inizio, sono due i sistemi
extrasolari nei quali sono stati scoperti gli
ultimi candidati pianeti abitabili, e il se-
condo è quello di Kepler-69, una stella
molto simile al nostro Sole (93% del diame-
tro, 80% della luminosità), posta a circa
2700 anni luce di distanza nella costella-
zione del Cigno. I pianeti che ospita sono
n
I
l piano focale di
Kepler durante
la messa a punto
in laboratorio. È
composto di 21
CCD di grande
formato e di 4
CCD molto più
piccoli (quelli
sugli angoli) de-
stinati alla guida
fine del punta-
mento. In basso
vediamo uno dei
moduli CCD pri-
ma dell’assem-
blaggio. [ASA/
Kepler mission]
1,2,3,4,5,6,7,8,9 11,12,13,14,15,16,17,18,19,20,...48