l'Astrofilo luglio-agosto 2014 - page 6

EVOLUZIONE STELLARE
ASTROFILO
l’
distanza da noi tutto sommato mode-
sta, dovrebbe apparire brillantissimo e
quindi dovrebbe essere noto all'essere
umano da sempre. Invece fu scoperto
solo nel 1961, sotto i cieli australiani,
dall'astronomo svedese Bengt Wester-
lund (diventato poi direttore dell'Euro-
pean Southern Observatory dal '70 al
'74). Il motivo di una così ritardata sco-
perta dell'ammasso in questione va ri-
cercato nel fatto che esso si trova pro-
spetticamente dietro a un enorme com-
plesso di gas e polveri interstellari, che
ne abbattono la luminosità di oltre
100000 volte, rendendo visibili solo le
stelle più luminose (tutte comunque
più deboli della magnitudine 14), che
pur essendo prevalentemente blu ap-
paiono rosse a causa del più efficace
assorbimento delle frequenze blu da
parte dell'ostacolo interposto.
Dalla scoperta dell'ammasso sono do-
vuti trascorrere decenni prima che gli
astronomi potessero disporre di stru-
menti adatti ad apprezzare appieno
I
mmagine ad
ampio campo
della regione di
cielo centrata sul-
l’ammasso aperto
Wd1, nella costel-
lazione dell’Ara.
La luce delle stel-
le che compon-
gono l’ammasso
appare fortemen-
te arrossata a ca-
usa della presen-
za di gas e pol-
veri. Senza di
queste, sarebbe
una struttura
brillantissima. Il
riquadro racchiu-
de l’area ingran-
dita qui sotto,
dove un secondo
quadrato indica
i confini dell’im-
magine riportata
alla pagina se-
guente.
[ESO/Digitized
Sky Survey 2]
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...48
Powered by FlippingBook