l'Astrofilo luglio-agosto 2014 - page 7

EVOLUZIONE STELLARE
ASTROFILO
l’
U
na delle mi-
gliori imma-
gini di Wd1, presa
con il telescopio
MPG/ESO di 2,2
metri di diametro,
dell’Osservatorio
di La Silla (Cile).
Sono state indi-
cate le posizioni
della magnetar
J1647-45 (invisi-
bile) e della sua
ex compagna
Wd1-5. [ESO]
l'importanza di quella struttura nello studio
dell'evoluzione stellare. Nel frattempo il
“nuovo” oggetto celeste era stato chiamato
Westerlund 1, in onore del suo scopritore,
nome spesso abbreviato in Wd1.
Per un'intuibile selezione generata dalle
proprietà fisiche delle stelle di Wd1, tutte
quelle finora caratterizzate con sufficiente
precisione sono titani con masse 30-40 volte
superiori a quella del Sole. Poiché le stelle
di quella taglia hanno una vita breve, misu-
rabile in pochi milioni di anni (al più poche
decine di milioni di anni), va da sé che Wd1
dev'essere un ammasso molto giovane, e in-
fatti gli astronomi stimano un'età compresa
fra 3,5 e 5 milioni di anni, a seconda dei di-
versi modelli evolutivi applicati alle diffe-
renti tipologie di stelle che lo popolano.
Siamo dunque in presenza di uno dei più
giovani ammassi aperti della nostra galas-
sia, un oggetto che nemmeno esisteva
quando comparvero sulla Terra in nostri più
lontani antenati.
Per quanto se ne sa, la distribuzione delle
masse iniziali delle stelle all'interno di Wd1
non dovrebbero essere dissimile da quella ti-
picamente osservata in altri ammassi aper-
ti, pertanto esistevano sicuramente anche
stelle più massicce di quelle oggi osservabili
e il non trovarne traccia significa che sono
già giunte alla fine della loro esistenza,
esplodendo come supernovae. Si stima che
in Wd1 possano essere finora esplose da 50
a 150 stelle, con una media nell'ultimo mi-
1,2,3,4,5,6 8,9,10,11,12,13,14,15,16,17,...48
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