l'Astrofilo maggio-giugno 2015 - page 25

ASTROFILO
l’
R
appresenta-
zione artistica
di Ganimede in
orbita attorno a
Giove. Sono state
enfatizzati i due
ovali aurorali sco-
perti a medie lati-
tudini negli emi-
sferi nord e sud.
La misurazione
da parte di Hub-
ble delle oscilla-
zioni che interes-
sano quelle strut-
ture ha portato
alla scoperta di
un immenso
oceano sotterra-
neo. [NASA, ESA,
G. Bacon (STScI),
J. Saur (Univer-
sity of Cologne,
Germany)]
oltre, perché le misurazioni, eseguite a in-
tervalli di 20 minuti per brevi periodi,
erano troppo rapide per evidenziare con
certezza una peculiare interferenza nel
comportamento del campo magnetico di
Ganimede, attesa in caso di esistenza del-
l'oceano. Quell'interferenza si inserisce in
un più ampio contesto che ha come ele-
mento dominante il campo magnetico gio-
viano, che ruota “solidamente” al pianeta
con un periodo di circa 10 ore. Per metà di
quel ciclo le linea di forza del campo pun-
tano approssimativamente verso Ganime-
de, mentre per la restante metà puntano
in direzione opposta (rispetto all'asse di ro-
tazione del pianeta). Questo comportamen-
to influisce sulla struttura del campo ma-
gnetico di Ganimede (originato dalla rota-
zione del suo nucleo metallico), il cui asse è
costretto a oscillare, facendo a loro volta
oscillare in latitudine le fenomenologie ad
esso associate (in entrambi gli emisferi).
I modelli prevedono che nel caso di Gani-
mede quelle oscillazioni siano di 6° verso
nord e poi di 6° verso sud, in un ciclo di
circa 10 ore (coincidente con la rotazione
di Giove). Questo è lo scenario atteso qua-
lora la grande luna sia interamente solida
e quindi priva di un oceano globale sotter-
raneo. Diversamente, in presenza di un'enor-
me riserva di acqua liquida salata, la sua
massa, la sua fluidità e la sua conduttività
elettrica, modificherebbero la dinamica del
campo magnetico di Ganimede, introdu-
cendo un effetto attenuativo nell'influenza
della magnetosfera gioviana e riducendo
sensibilmente l'entità delle oscillazioni.
Riuscire a misurare una migrazione in lati-
tudine inferiore ai 6° teorici avrebbe di
fatto validato l'ipotesi dell'oceano globale,
e l'ampiezza della differenza avrebbe for-
nito preziose informazioni sulle sue princi-
pali caratteristiche. In assenza di una sonda
in loco, opportunamente progettata e at-
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