l'Astrofilo maggio-giugno 2015 - page 26

ASTROFILO
l’
che li generano. Poiché le aurore sono go-
vernate dall'interazione fra particelle ca-
riche e campo magnetico, osservando le
prime con tecniche appropriate è possibile
dedurre la conformazione del secondo e ot-
tenere informazioni sulla struttura interna
del corpo planetario che lo genera.
Per produrre le aurore, le
particelle cariche (essenzial-
mente elettroni e protoni di
origine solare) catturate dal-
le linea di forza del campo
magnetico devono però im-
pattare i gas di un'atmosfe-
ra, e il caso vuole che Gani-
mede disponga di una te-
nuissima atmosfera di ossi-
geno, l'elemento chimico più
idoneo alla produzione di
luce aurorale.
Aspettandosi di poter me-
glio apprezzare quel feno-
meno nell'ultravioletto (una
radiazione in gran parte as-
sorbita dall'atmosfera ter-
restre), Saur e alcuni suoi
collaboratori hanno deciso
di attuare il proprio pro-
gramma di osservazioni con
trezzata per studiare sul lungo periodo il
comportamento del campo magnetico di
Ganimede, sembrerebbe impossibile dare
una risposta definitiva alla questione. Ma
gli scienziati sono abituati a escogitare so-
luzioni sorprendenti, ed ecco che a Joachim
Saur, professore di Geofisica all'Università
di Colonia (Germania), viene una bella idea:
studiare la struttura interna di Ganimede
attraverso l'osservazione delle aurore.
Come noto, i campi magnetici sono invisibili
e le loro linee di forza, nonché le loro pola-
rità, sono riconoscibili essenzialmente per
l'intervento di traccianti di vario genere,
come ad esempio, limatura di ferro, parti-
celle cariche, particolari forme di radiazione
e via dicendo. È dal comportamento dei
traccianti che si risale alle proprietà dei cam-
pi magnetici e alle strutture e ai meccanismi
Q
ui sopra, una
raffigurazio-
ne molto sempli-
ficata delle linee
di forza del cam-
po magnetico di
Ganimede, gene-
rate dalla rota-
zione del nucleo
di ferro fluido.
A fianco, confron-
to fra le quantità
di acqua conte-
nute nell’oceano
di Ganimede e
negli oceani ter-
restri: il primo su-
pera la somma
dei secondi.
In basso a sini-
stra, schema della
struttura interna
di Ganimede, in
base al recente
lavoro di Saur e
colleghi, pubbli-
cato in marzo sul
Journal of Geo-
physical Research.
L’oceano di ac-
qua salata si
estende sotto la
crosta ghiacciata
e sovrasta uno
strato di ghiaccio,
un mantello
roccioso e il nu-
cleo metallico.
[NASA, ESA, and
A. Feild (STScI)]
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...52
Powered by FlippingBook