l'Astrofilo maggio 2012 - page 8

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
todo adottato per analizzarli, come confer-
mato da altri ricercatori (Feroz et al., 2011).
Le differenze di velocità radiale nelle quali
si nascondono i segnali periodici attribuiti
ai 3 pianeti più piccoli sono dell’ordine di 1
metro al secondo, una vera inezia, che tut-
tavia l’eccezionale tecnologia di HARPS è in
grado di rilevare, avendo un limite stru-
mentale medio di circa 0,57 ms
-1
!
Distinguere variazioni di velocità in avvici-
namento o in allontanamento di appena 1
metro al secondo per una stella grande
come il Sole, che però dista 127 anni luce
è un qualcosa ai limiti dell’immaginabile,
e non a caso molti ricercatori preferiscono
attribuire eventuali segnali residui a pos-
sibili “tremolii” e oscillazioni delle foto-
sfere stellari, piuttosto che ad altro.
È pur vero che HD 10180 è una stella
ideale attorno alla quale cercare piccoli
pianeti, appare infatti del tutto priva di
quelle fenomenologie superficiali tipiche
del Sole, come macchie, facole, brillamenti
etc., il che previene l’inquinamento del se-
gnale e la creazione di falsi positivi. Dal
momento che il lasso di tempo che include
tutte le osservazioni è inferiore ai 7 anni,
non si può nemmeno esclu-
dere a priori che i pianeti di
HD 10180 siano in realtà più di
9; alcuni ancora ignoti potreb-
bero infatti avere periodi orbi-
tali superiori a quel valore.
Sarebbe curioso che il fanto-
matico decimo pianeta, tanto
mitizzato e a lungo cercato ai
confini del nostro sistema so-
lare, venga invece trovato in
un altro sistema planetario. E
c’è anche la possibilità, come
dimostrano le integrazioni nu-
meriche, che sia invece collo-
cato nella zona abitabile di
HD 10180, dove un pianeta di
massa inferiore alle 12 masse
terrestri potrebbe occupare
orbite stabili.
S
chema del sistema planetario di HD 10180,
che indica dimensioni relative e orbite ap-
prossimative dei 9 pianeti che lo compongono.
I diversi colori aiutano ad abbinare i singoli
pianeti alle loro orbite. L’ampia regione verde
rappresenta la zona di abitabilità, nella quale è
immerso uno dei nettuniani, HD 10180 g.
[Planetary Habitability Laboratory]
A
sinistra ve-
diamo come
è variata la posi-
zione del baricen-
tro del nostro si-
stema solare ri-
spetto al Sole (e
viceversa). Dal-
l’aprile 2010 il ba-
ricentro è rientra-
to nel globo so-
lare, dove resterà
fino al luglio 2016.
Dato che il Sole
ruota attorno al
baricentro si può
immaginare come
cambia la sua
posizione rispetto
a un osservatore
lontano.
n
1,2,3,4,5,6,7 9,10,11,12,13,14,15,16,17,18,...48
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