l'Astrofilo maggio-giugno 2016 - page 5

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
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P
lutone, onde gravitazionali e
missioni “marziane” hanno ne-
gli ultimi mesi relegato in se-
condo piano le continue e sempre
più interessanti scoperte di esopia-
neti, che si susseguono senza sosta e
che ci avvicinano progressivamente
all'identificazione di mondi simili al
nostro. In questo articolo facciamo il
punto su quelle scoperte che più di
altre hanno sorpreso i ricercatori.
IL PIÙ GRANDE PIANETA ROCCIOSO
Già da diversi anni, il variegato mon-
do dei pianeti extrasolari sta met-
tendo a dura prova teorie e modelli
che tentano in interpretare le loro
proprietà chimiche, fisiche e dinami-
che. Il problema di fondo sta nel fat-
to che storicamente le nostre cono-
scenze sulla nascita e sull'evoluzione
del sistema planetario in cui viviamo
sono solo in parte direttamente
applicabili ad altri sistemi. Ne
consegue che ciò che per noi era
la normalità, ovvero l'architet-
tura tipica del sistema sola-
re e le peculiarità dei piane-
ti che contiene, ci appare
sempre più come una delle
tante e diversificate realtà
possibili. Anzi, per taluni
aspetti, è il nostro sistema
che non sembra rientra-
re nella norma. Non abbia-
mo ad esempio quel tipo di
pianeti definiti super-Terre,
che potrebbero essere i più
diffusi nella Via Lattea.
Stando ad argomentazioni
teoriche apparentemente so-
lide, questi pianeti dovreb-
bero avere una massa non
superiore a 10 masse terrestri,
ma anche questa certezza si è
sgretolata a seguito di uno studio
condotto da un gruppo di astrofisi-
ci della Pontificia Universidad Cató-
lica de Chile, coordinato da Nestor
Espinoza. I ricercatori, grazie a osser-
vazioni condotte con il telescopio
spaziale Kepler e con lo spettro
grafo
MAGGIO-GIUGNO 2016
re più
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