PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
causa della reciproca attrazione. Di fatto
però, con questa tecnica i pianeti restano
invisibili, nel senso che non vengono osser-
vati direttamente e pertanto non si pre-
stano a un'indagine spettroscopica relati-
vamente agevole. È vero che per sottrazio-
ne dello spettro stellare è possibile estrarre
a fatica le linee più evidenti lasciate dagli
elementi chimici dell'atmosfera di un pia-
neta in transito, ma se l'atmosfera non c'è
non si ricava alcuna informazione. Questo
problema non si pone per una particolare
categoria di pianeti, i cosiddetti “free floa-
ting”, che vagabondano nello spazio, svin-
colati dal legame gravitazionale con la
stella attorno alla quale nacquero. L'ultimo
di questi oggetti è stato scoperto all'in-
terno di una giovane associazione stella-
re nota come Beta Pictoris moving group, i
cui membri si contraddistinguono per il co-
mune moto di traslazione nello spazio. Il
nuovo pianeta, denominato PSO J318.5338
-22.8603 (per brevità, PSO J318-22) è stato
riconosciuto da un team di ricercatori gui-
dato da Katelyn Allers, della Bucknell Uni-
versity, grazie a osservazioni spettroscopi-
che realizzate nel vicino infrarosso con il te-
lescopio Gemini North. L'indagine ha per-
messo di calcolare le velocità rotazionale e
radiale dell'oggetto. La seconda, abbinata
alla già nota velocità tangenziale (e alla
posizione spaziale), ha confermato l'appar-
tenenza di PSO J318-22 alla corrente di
Beta Pictoris, il che ha permesso di attri-
buire all'oggetto la medesima età degli
altri membri, circa 23 milioni di anni. Nota
l'età, il colore estremamente rosso e la lu-
minosità apparente, Allers e colleghi sono
riusciti, attraverso appositi
modelli evolutivi, a stabi-
lire che l'oggetto non è,
come ci si poteva anche
aspettare, una stella man-
cata (una nana bruna),
bensì un pianeta vaga-
bondo di 8,3 masse gio-
viane con una temperatu-
ra “superficiale” di 1130 K.
Combinando i dati spet-
troscopici con altrettanto
recenti dati sulla variabi-
lità fotometrica di PSO
J318-22, i ricercatori hanno
anche trovato che il suo
asse di rotazione ci appare
inclinato di almeno 29° e
che il suo periodo di rota-
zione è compreso fra 5 e
10,2 ore, con una veloci-
tà equatoriale consistente
con i rapporti fra massa e
velocità che riscontriamo
nei pianeti giganti del no-
stro sistema solare. PSO J318-22 è il terzo
pianeta noto del Beta Pictoris moving
group (l'unico vagabondo), gli altri sono 51
Eridani b, poco più grande di Giove, e Beta
Pictoris b, di 11 masse gioviane. La massa
intermedia di PSO J318-22 e l'assenza di
una stella nelle sue immediate vicinanze lo
rendono un ottimo laboratorio nel quale
testare le teorie dell'evoluzione planetaria.
INDAGATA L'ATMOSFERA DI UNA
SUPER-TERRA
Dopo alcuni tentativi risultati infruttuosi,
gli astronomi sono riusciti per la prima volta
ad esaminare la composizione dell'atmo-
sfera di una super-Terra. Il pianeta in que-
I
l pianeta vaga-
bondo PSO J318-
22 in un’immagi-
ne reale. Essendo
molto giovane e
caldo, è partico-
larmente lumino-
so nel rosso e nel
vicino infrarosso.
[N. Metcalfe/Pan-
STARRS 1 Science
Consortium]