l'Astrofilo maggio-giugno 2016 - page 7

ASTROFILO
l’
I GEMELLI DIVERSI DI KEPLER-36
Un altro recente, enigmatico caso ha ri-
guardato i due pianeti noti della stella Ke-
pler-36, un astro di tipo
solare, distante 1530 an-
ni luce, nella costellazio-
ne del Cigno. I due piane-
ti hanno la particolarità
di percorrere orbite no-
tevolmente vicine fra lo-
ro, tanto da essere sepa-
rate di appena 2 milio-
ni di km, ossia 5 volte la
distanza media fra Terra
e Luna. Ma ancora più
strano è il fatto che pur
essendo nati contempo-
raneamente, pressoché alla medesima di-
stanza dalla loro stella (0,115 UA e 0,128
UA), i due oggetti hanno densità medie
molto diverse, difficili da interpretare se si
considera che le dimensioni dei due piane-
ti non sono marcatamente diverse: quello
più interno, Kepler-36b, è una super-Terra,
mentre quello più esterno, Kepler-36c, è un
mini-Nettuno, due classi planetarie adia-
centi. Uno è pertanto roccioso, con un'at-
mosfera trascurabile in termini di massa,
mentre l'altro possiede un nucleo solido
circondato da un esteso inviluppo gassoso
di idrogeno ed elio. Per dare un senso alle
macroscopiche differenze fra i due pianeti,
James Owen, dell'Institute for Advanced
Study di Princeton, e Timothy Mortom, del-
la Princeton University, hanno rielaborato
dati di archivio del telescopio spaziale Ke-
pler, al fine di determinare le condizioni fi-
siche iniziali dei due pianeti e il peso della
radiazione stellare nel processo di evapora-
zione delle atmosfere nei 6 miliardi di anni
trascorsi dalla nascita di quel sistema. È ri-
sultato che quando i due pianeti si forma-
rono, erano assai più simili fra loro di quan-
S
opra, un esem-
pio di come
potrebbe appa-
rire a un ipotetico
visitatore il pia-
neta BD+20594b,
che con le sue 16
masse terrestri e
un diametro 2,2
volte quello della
Terra è il più gran-
de pianeta roc-
cioso finora sco-
perto. Il suo pe-
riodo di rivoluzio-
ne dura solamen-
te 42 giorni. [NA-
SA/JPL-Caltech]
C
onfronto fra le posizioni e le dimensioni dei
pianeti di Kepler-36 rispetto a quelle di Mer-
curio (le stelle non sono in scala). In basso, una
fantasiosa raffigurazione di Kepler-36b e Kepler-
36c che si “sfiorano” a causa delle loro vicinis-
sime orbite. [Rodrigo Luger/NASA images]
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