l'Astrofilo aprile 2012 - page 44

COSMOLOGIA
ASTROFILO
l’
sono consistenti con l’aspettativa che gli am-
massi diventino piuttosto rari nel giovane uni-
verso: a dispetto del fatto che possanno esse-
re rilevati con eguale facilità se vicini o lon-
tani, l’86% di quelli finora confermati mostra
redshift inferiori a 0.3.
Il fatto che gli ammassi ad alto redshift siano
rari è ciò che rende interessante la recente
scoperta, fatta con l’Atacama Cosmology Te-
lescope, di un ammasso a redshift 0.87. Noto
con la sigla ACT-CL J0102−4915, ma sopran-
nominato El Gordo (il ciccione), è il più mas-
siccio e più caldo ammasso finora scoperto a
redshift superiori a 0.6. Individuato inizial-
mente attraverso l’effetto SZ, El Gordo è stato
ora osservato nei raggi X dal satellite Chan-
dra, e sono stati raccolti spettri di molte delle
sue galassie, determinando così il redshift del-
l’intero ammasso. Si ritiene che l’oggetto si sia
recentemente fuso con un altro ammasso leg-
germente più piccolo, e questa conclusione
unita ad altre informazioni aiutano a capire
come si formano ed evolvono gli ammassi di
galassie. Ma come possiamo trarre certe con-
clusioni dalle osservazioni? Ad esempio, come
riusciamo a pesare e a misurare quelle gigan-
tesche strutture?
Un elemento importante da stabilire è la di-
stanza degli ammassi. Ciò è possibile osser-
vando di quanto le linee negli spettri ottici del-
le singole galassie sono spostate rispetto alle
lunghezze d’onda di laboratorio a causa del
loro moto in allontanamento da noi (è questo
il “redshift”). Con la costante di Hubble, che
mette in relazione la velocità di recessione con
la distanza, possiamo calcolare la distanza
degli ammassi.
La massa gravitazionale totale di un ammasso
può essere invece determinata in più modi,
ad esempio dalle stesse velocità che sono
state misurate per determinarne la distanza:
poiché questa si ottiene dalla media delle ve-
locità di recessione delle singole galassie, la
dispersione delle velocità che portano a tale
media è correlata alla massa gravitazionale
totale dell’ammasso (è lo stesso meccanismo
F
otografia d’au-
tore di una
delle antenne
dell’Owens Valley
Radio Observa-
tory, impiegate
nell’osservazione
dell’effetto SZ,
che permette di
scoprire lontanis-
simi ammassi di
galassie. [Phillip
Highley photo-
graphy]
1...,34,35,36,37,38,39,40,41,42,43 45,46,47,48
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