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ASTROFILO
l’
APRILE 2012
EVOLUZIONE STELLARE
I
l sistema di T5X2 è ben rappresentato da
questa illustrazione che vede una stella di
tipo solare essere deformata dal forte campo
gravitazionale di una vicina stella di neutroni,
fino a cedere a quest’ultima parte della pro-
pria materia. Dopo essersi distribuita su un
disco di accrescimento, la materia confluisce
verso i poli magnetici dell’astro collassato, e
da quelli scende sull’esotica superficie, dove
al raggiungimento di determinate condizioni
genera esplosioni termonucleari, irrandiando
nello spazio intensi fasci di raggi X. [NASA]
U
na massa più grande di quella del Sole
compressa in una sfera di appena 20-
30 km di diametro, che ruota su sé
stessa numerose volte al secondo. Stiamo
ovviamente parlando di una stella di neu-
troni, un astro talmente compatto che nella
sua struttura virtualmente non esistono
spazi vuoti, visto che le particelle di cui è
quasi esclusivamente composto, i neutroni
appunto, sono pressati gli uni sugli altri.
Una delle particolarità delle stelle di neutroni
è quella di essere circondate da un intensis-
simo campo magnetico, dai cui poli fuorie-
scono altrettanto intensi fasci di radiazione
elettromagnetica visibile a grandi distanze.
Poiché generalmente i poli magnetici non
coincidono con i poli per i quali passa l’asse di
rotazione (accade anche per la Terra), succede
che i primi ruotano attorno ai secondi, por-
tando i fasci di radiazione a proiettarsi lungo
un percorso circolare. L’osservatore remoto
vedrà dunque quella radiazione sotto forma
di impulso, che si ripeterà ad ogni rotazione.
Non di rado accade che le stelle di neutroni
appartengano a sistemi binari nei quali l’altra
componente è una stella normale. In tal caso,
se la distanza fra i due astri è sufficiente-
mente piccola, può capitare che l’astro collas-
sato riesca a strappare materia dagli strati più
esterni della stella normale, attirandola attra-
verso un disco di accrescimento verso i poli
magnetici. Tramite questi ultimi raggiunge la
superficie dove, a causa delle estreme condi-
zioni che trova, aumenta enormemente di
temperatura, formando una cosiddetta “mac-
chia calda”. Quest’ultima, ruotando con la
stella, genera a sua volta un impulso, che per
le alte energie in gioco si manifesta anche nel
dominio dei raggi X. Se il trasferimento di
materia (essenzialmente idrogeno ed elio) è
cospicuo, nel deposito che viene a formarsi si
innescano reazioni termonucleari esplosive
che fanno impennare l’emissione di raggi X.
Negli ultimi 30 anni sono state scoperte un
centinaio di stelle di neutroni caratterizzate
da occasionali eventi esplosivi di quel tipo.
In teoria, se il flusso di materia proveniente
dalla stella normale fosse costante, le rea-
zioni termonucleari superficiali non dovreb-
bero manifestare particolari picchi di emis-
sione X, ma finora questa situazione non era
mai stata riscontrata nella realtà.