l'Astrofilo marzo-aprile 2014 - page 41

NANE BRUNE
ASTROFILO
l’
polvere sparisca, ma i
modelli atmosferici of-
frono essenzialmente
due possibili interpre-
tazioni di quel com-
portamento: o le pol-
veri sprofondano ver-
so strati atmosferici
più bassi e inosserva-
bili dall'esterno, op-
pure si riuniscono in
nubi localizzate più
dense che riescono a
mantenersi in sospen-
sione. L'osservazione
diretta dovrebbe po-
ter distinguere fra queste due possibilità,
ma è necessario poter mappare singole re-
gioni invece di accontentarsi del flusso
energico globale proveniente dalle nane.
Ed è esattamente ciò che ha fatto il team di
Crossfield, costruendo una mappa “meteo-
rologica” sufficientemente dettagliata, tan-
to da mostrare disomogeneità assimilabili a
nuvole. Secondo i ricercatori, le aree più
scure rappresentano nubi alte, particolar-
mente spesse e fredde, che nascondono re-
gioni più profonde e calde, il che giu-
stificherebbe la caduta di luminosità infra-
rossa rispetto a regioni imperturbate. Diver-
samente, l'area più brillante individuata a
latitudini polari sarebbe un profondo
squarcio di “sereno” che mette in vista stra-
ti più profondi e quindi più caldi. Meccani-
smi simili sono attivi nelle atmosfere dei
pianeti gassosi del nostro sistema solare,
ma l'averli riconosciuti anche nelle nane
brune e avere localizzato “geograficamen-
te” le strutture da essi prodotte migliora le
nostre conoscenze sulla formazione, evolu-
zione e dispersione delle nubi in entrambe
le categorie di oggetti.
Se vogliamo trovare un limite alla mappa-
tura di Luhman 16B, possiamo considerare
il fatto che la strumentazione utilizzata ha
favorito la rilevazione del CO a scapito di
altre molecole e che quindi la diversa lumi-
nosità delle strutture osservate potrebbe
non solo indicare variazioni delle tempera-
ture ma anche, o forse preminentemente,
variazioni delle ab-
bondanze chimiche,
nel qual caso lo scena-
rio muterebbe. Sa-
ranno quindi neces-
sarie ulteriori osserva-
zioni spettrofotome-
triche più diversifi-
cate per determinare
con precisione la por-
tata di ogni contribu-
to al segnale rilevato.
Un'altra questione da
approfondire sarà la
presenza di bande
nell'atmosfera di Luh-
man 16B. Previste dai
modelli sulla circola-
zione globale, po-
N
ell’animazio-
ne a fianco
vediamo l’intera
rotazione dell’at-
mosfera di Luh-
man 16B. Le re-
gioni più oscure
sono enormi nubi
di polveri relati-
vamente fredde
che coprono strati
atmosferici più
profondi e caldi.
Le regioni più
chiare sono inve-
ce squarci che
mettono in evi-
denza la bassa e
rovente atmo-
sfera. Sotto, il
planisfero com-
pleto di Luhman
16B. [ESO/Ian
Crossfield]
1...,31,32,33,34,35,36,37,38,39,40 42,43,44
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