l'Astrofilo marzo-aprile 2015 - page 53

EVOLUZIONE STELLARE
ASTROFILO
l’
benché risulti più brillante di qualun-
que altra LBV conosciuta. La meno
massiccia Eta Carinae B sembra in-
vece essere una giovane stella blu-
bianca di tipo O, quindi con una fo-
tosfera sensibilmente più calda (at-
torno ai 30mila kelvin).
Anche per il fatto di essere stata con-
siderata in passato (quando la si cre-
deva singola) la migliore candidata al
ruolo di prossima supernova galat-
tica, Eta Carinae è stata studiata con
particolare attenzione dagli astro-
nomi, che hanno proposto numerosi
modelli volti a interpretarne il com-
portamento e a descriverne la storia
evolutiva passata e futura.
Tutte le conoscenze acquisite di quel
sistema stellare sono confluite in un
lungo studio realizzato da alcuni ri-
cercatori del Goddard Space Flight
Center della NASA, i quali sotto il coordina-
mento dell'astrofisico Ted Gull hanno moni-
torato Eta Carinae per oltre un decennio,
tramite telescopi spaziali e telescopi al suolo.
All'ultimo meeting dell'American Astronomi-
cal Society, tenutosi a Seattle, Gull e colleghi
hanno fatto il punto sulla conoscenza del si-
L
’animazione a
fianco mostra
la variabilità del-
l’emissione del
ferro due volte
ionizzato (4659
ångström) nel si-
stema di Eta Cari-
nae, fra il 2010 e
il 2014. Sotto, una
ricostruzione 3-D
della nebulosa di
gas e polveri na-
ta a seguito delle
eruzioni stellari
del XIX secolo.
[NASA's Goddard
Space Flight Cen-
ter/T. Gull et al.]
stema in questione, descrivendo uno scena-
rio che interpreta in maniera convincente la
turbolenta variabilità finora osservata. Seb-
bene rimangano tuttora oscure le cause delle
imponenti eruzioni del passato, è stata fatta
luce su altri fenomeni finora poco chiari, le-
gati essenzialmente al passaggio al periastro
di Eta Carinae B:
una spiccata varia-
bilità nell'emissione
di raggi X; l'appari-
zione-sparizione di
strutture e segnali
spazialmente molto
vicini alle stelle e ri-
levabili a specifiche
lunghezze d'onda
della luce visibile.
Avendo potuto se-
guire direttamente
tre passaggi al pe-
riastro, il team del
GSFC è stato in gra-
do di inserire una
quantità adeguata
di dati in un model-
lo numerico e di av-
viare una comples-
sa simulazione, al
fine di comprende-
re le strutture at-
1...,43,44,45,46,47,48,49,50,51,52 54,55,56,57,58
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