l'Astrofilo marzo-aprile 2015 - page 49

CRONACHE SPAZIALI
ASTROFILO
l’
cility (IRTF, della NASA) al W. M. Keck
Observatory delle Hawaii, così come
da telescopi in California e Cile.
“Il contributo del Keck a questa sco-
perta è stata vitale”
ha detto An-
drew Howard, astronomo della Uni-
versity of Hawaii e membro del team
che ha realizzato la triplice scoperta.
“L'immagine dell'ottica adattiva del
NIRC2 ha mostrato che la stella che
ospita questi tre pianeti è singola e
non binaria. È stato dimostrato che i
pianeti sono reali e non un artefatto
o il mascheramento di un sistema
multiplo. A causa del livello di con-
correnza nella ricerca di pianeti e il
fatto che i tempi-telescopio al Keck
sono programmati con mesi di anti-
cipo, il team ha chiesto all'astro-
noma dell'UC Berkeley Imke de
Pater di raccogliere dei dati durante
il suo periodo pianificato.
“La colle-
gialità della comunità del Keck Ob-
servatory è semplicemente meravi-
gliosa”
ha detto Howard.
“Imke ha
sottratto tempo alle sue stesse osser-
vazioni scientifiche per prenderci im-
magini di quel sistema, tutto con un
preavviso di un paio d'ore.”
La nuova scoperta apre la strada a
studi dell'atmosfera di un pianeta
caldo di dimensioni prossime a
quelle della Terra.
“Negli anni scorsi
abbiamo imparato che i pianeti con
le dimensioni e la temperatura della
Terra sono comuni nella nostra ga-
lassia”
ha detto Howard.
“Abbiamo
anche scoperto alcuni pianeti grandi
come il nostro che sembrano essere
fatti di materiali simili a quelli terre-
stri, principalmente roccia e ferro.”
Gli astronomi sperano poi di deter-
minare quali elementi vi sono nelle
atmosfere dei pianeti: se sono spesse
e ricche di idrogeno non ci sono
molte possibilità per la vita.
“Un'at-
mosfera sottile fatta di azoto e ossi-
geno ha permesso alla vita i pro-
sperare sulla Terra. Ma la Natura è
ricca di sorprese. Molti pianeti extra-
solari scoperti dalla missione Kepler
sono avvolti da atmosfere spesse e
ricche di idrogeno che sono proba-
bilmente incompatibili con la vita
come noi la conosciamo”
ha affer-
mato Ian Crossfield, l'astronomo del-
l'Università dell'Arizona che ha co-
ordinato la ricerca. La scoperta è
tanto più notevole perché Kepler
ora è azzoppato dalla perdita di due
giroscopi che lo tenevano fermo su
un punto fisso nello spazio. Kepler,
lanciato nel 2009, è stato rigenerato
nel 2014 come “K2” grazie a un'in-
telligente strategia di puntamento
del telescopio sul piano orbitale ter-
restre per stabilizzarlo [tramite
l'azione della radiazione solare].
Kepler è tornato a cercare pianeti in
transito davanti alle loro stelle, delle
quali bloccano periodicamente una
piccola parte della luce.
“Ero deva-
stato quando Kepler fu azzoppato
dal guasto all'hardware”
ha ag-
giunto Petigura.
“Che Kepler possa
fare ancora grande scienza è una te-
stimonianza dell'ingegnosità degli
ingegneri e degli scienziati della
NASA.”
Col suo sguardo fisso, Kepler
vede solo una piccola frazione dei si-
stemi planetari, quelli con piani or-
bitali allineati con la nostra dire-
zione di osservazione. I pianeti con
ampie inclinazioni orbitali vengono
semplicemente persi da Kepler.
“È
notevole che il telescopio Kepler sia
ora puntato sull'eclittica, il piano su
cui sfreccia la Terra orbitando at-
torno al Sole”
spiega Benjamin Ful-
ton (UH).
“Questo significa che alcu-
ni dei pianeti scoperti da K2 avranno
orbite allineate con quella della
Terra, una coincidenza “celestiale”
che permette a Kepler di vedere i
pianeti alieni, e a telescopi come Ke-
pler in quegli stessi sistemi planetari
(se ce ne sono) di scoprire la Terra.
Qui vi stiamo guardando, guarda-
teci!”
ha esclamato Howard. Oltre a
Howard, Petigura e Fulton, fra le
due dozzine di scienziati che hanno
contribuito allo studio c'erano Kim-
berly Aller e Michael Liu, tutti della
University of Hawaii.
Q
uesta stravagan-
te vignetta mo-
stra i tre nuovi pianeti
extrasolari (a destra)
visti proiettare sulla
loro stella ospite delle
ombre che possono es-
sere percepite come
eclissi, o transiti, dalla
Terra. La Terra può es-
sere individuata attra-
verso lo stesso effetto,
ma solo osservando
lungo il piano dell'or-
bita terrestre (l'eclit-
tica). Durante la missio-
ne K2, molti dei pianeti
extrasolari scoperti dal
telescopio Kepler a-
vranno questo fortuna-
to doppio allineamento
cosmico, che permet-
terà la reciproca sco-
perta (se c'è qualcuno
su quei pianeti per sco-
prire la Terra). I tre
nuovi pianeti che orbi-
tano EPIC 201367065
sono appena fuori alli-
neamento; benché essi
siano visibili dalla
Terra, il nostro sistema
solare è inclinato
quanto basta per uscire
dalla loro vista. [W. M.
Keck Observatory]
n
della cosiddetta zona abitabile, dove
la temperatura può essere giusta per
l'acqua liquida, ritenuta necessaria
per supportare la vita sulla superficie
del pianeta.
“La composizione di
questi nuovi pianeti è sconosciuta,
ma è molto probabile che il pianeta
esterno sia roccioso come la Terra”
ha detto Erik Petigura, post-laureato
della University of California, Berke-
ley, che ha trascorso un anno in visita
all'UH Institute for Astronomy (Uni-
versity of Hawaii). Se è così, questo
pianeta potrebbe avere la giusta
temperatura per mantenere oceani
di acqua liquida. I pianeti sono stati
confermati all'Infrared Telescope Fa-
1...,39,40,41,42,43,44,45,46,47,48 50,51,52,53,54,55,56,57,58
Powered by FlippingBook