l'Astrofilo marzo 2012 - page 20

MARZO 2012
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ASTRONAUTICA
Nei successivi quattro anni terrestri, supe-
rando due rigidi inverni marziani, Opportu-
nity è andato ad esplorare crateri via via più
grandi e profondi, come il Victoria Crater, di
800 metri di diametro, dove ha raccolto altre
prove dell’alternarsi di periodi umidi e secchi
sulla superficie del pianeta rosso.
A metà 2008, i “piloti” del rover avevano de-
ciso di approfittare della sua inattesa resi-
stenza per dirigerlo verso un grande cratere,
Endeavour, di 22 km di diametro. Ci sono vo-
luti la bellezza di tre anni per raggiungere la
nuova meta, durante i quali Opportunity si
è soffermato su qualunque conformazione
superficiale apparisse meritevole di un’ana-
lisi chimico-fisica approfondita.
L’ottavo anno di marcia, quello che ha defi-
nitivamente condotto il rover sul bordo
dell’Endavour Crater, è stato il più rapido di
tutti, con 7,7 km percorsi, su un totale di
34,4 km accumulati nel corso dell’intera mis-
sione. Dopo aver raggiunto il cratere, nel-
l’agosto 2011, Opportunity ha iniziato a
perlustrare un ampio segmento del suo
bordo, noto come Cape York, ponendo par-
ticolare attenzione a formazioni rocciose se-
miemerse dalla sabbia superficiale, ritenute
geologicamente interessanti in quanto più
antiche di quelle esaminate in precedenza.
Anche in questa occasione sono stati rico-
nosciuti composti chimici che si formano ti-
picamente in presenza di acqua. Fra tutti i
ritrovamenti, il più interessante è risultato
un’insolita venatura apparentemente roc-
ciosa, chiaramente emersa dal suolo mar-
ziano, larga appena da 1 a 2 cm e lunga
circa mezzo metro. Analizzata con il Micro-
scopic Imager and Alpha Particle X-ray Spec-
trometer, quella venatura (denominata
Homestake) è risultata composta di solfato
di calcio idrato, ossia gesso, e la sua origine
non può che essere dovuta all'azione del-
l'acqua. Mentre sulla Terra il gesso è molto
diffuso, su Marte lo si era in precedenza in-
dividuato in una sola area, certamente tra-
sportato dal vento, il che non ha reso
individuabile la regione di provenienza. Nel
caso invece della venatura scoperta da Op-
portunity, è praticamente certo che si sia
formata dov’è tuttora e che la sua origine
sia da attribuire al depositarsi di calcio di-
sciolto in acqua e mischiato a zolfo prove-
ASTROFILO
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