l'Astrofilo marzo 2012 - page 26

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
luce delle elaborazioni numeriche, altamen-
te improbabile se non impossibile.
Uno scenario generalmente accettato e che
può sorprendere è quello che vede tutti i
pianeti del nostro sistema nascere entro 15
UA dal Sole e mantenere per un certo tem-
po (almeno mezzo miliardo di anni)
un sufficiente equilibrio dinamico
grazie a rapporti di risonanza fra le
orbite. Fondamentale a questo pro-
posito la risonanza 3:2 fra Giove e
Saturno, corrispondente a un rap-
porto fra i periodi di rivoluzione pari
a 1,5, contro gli attuali 2,49. Le riso-
nanze orbitali sono però delicate e a
causa delle varie interazioni gravita-
zionali le orbite diventarono dinami-
camente instabili, il che portò a una disper-
sione sia dei pianeti giganti sia dei corpi mi-
nori verso orbite anche molto più ampie di
quelle originali.
Questo scenario spiega in modo soddisfa-
cente la presenza di Urano e Nettuno nelle
D
opo la forma-
zione dei pia-
neti, quando il
disco protoplane-
tario era ormai ri-
dotto al minimo,
la migrazione di
Giove causò
l’espulsione dal
sistema solare di
un pianeta
grande come
Urano, qui ideal-
mente raffigurato
con una serie di
anelli. [NASA/JPL-
Caltech, R. Hurt
(SSC)]
Q
uesto grafico illustra l’evoluzione
delle orbite dei nostri pianeti gi-
ganti (a salire Giove, Saturno, Urano e
Nettuno) a partire dall’epoca in cui fu
espulso il quinto gigante. Le simula-
zioni indicano che quell’evento si rea-
lizzò in circa 820 000 anni, al termine di
una serie di pesanti interazioni gravita-
zionali con Giove. [David Nesvorný,
Southwest Research]
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