l'Astrofilo settembre-ottobre 2014 - page 54

GALASSIE
ASTROFILO
l’
sata forma una o più stelle, che a seconda
delle condizioni iniziali si riuniscono in am-
massi più o meno grandi. Processi simili av-
vengono anche in ambiti molto più vicini
alla nostra esperienza quotidiana, ad esem-
pio quando piove, con l'acqua che invece di
precipitare sotto forma di colonna di vapore
lo fa sotto forma di gocce. Per quanto le
scale siano esageratamente diverse, in en-
trambi i casi temperatura, pressione e den-
sità giocano ruoli determinanti.
Ma scendiamo brevemente un po' più nel
dettaglio di quella ventina di superammassi
connessi alle due ellittiche interagenti.
Nelle immagini dell'HST appaiono tutti al-
meno marginalmente risolti in stelle e mo-
strano una forma tondeggiante, con leg-
gere asimmetrie che in qualche caso sem-
brano abbozzi di bracci a spirale. Media-
mente si presentano separati gli uni dagli
altri di 3000-6000 anni luce e complessiva-
mente occupano una regione ampia fino a
90000 anni luce (non molto inferiore al dia-
metro della Via Lattea). Tutti appaiono pro-
iettati nella regione in cui i due aloni
galattici si sovrappongono, a conferma del
fatto che l'interazione delle due ellittiche
non è estranea all'esistenza di quelle bril-
lanti strutture. La lunghezza dei filamenti
di idrogeno che si snodano fra i superam-
massi raggiunge in media i 30000 anni luce.
Si stima che il tasso di formazione stellare
complessivo all'interno delle 19 strutture sia
attualmente di 5 masse solari all'anno, un
valore paragonabile a quello dell'intera Via
Lattea. L'eccezionalità di quella catena di
superammassi ha stimolato i ricercatori a in-
traprendere nuove osservazioni, utiliz-
zando anche strumenti operanti in bande
spettrali diverse da quelle già indagate con
l'HST (ultravioletto e visibile).
Per una migliore comprensione dei proces-
si in atto nell'ambiente che ospita quelle
strutture sono infatti necessarie osserva-
zioni multibanda, sia dal suolo sia dallo spa-
zio, e proprio per tale motivo il centro di
SDSS J1531+3414 sarà prossimamente inda-
gato con l'Atacama Large Millimeter/sub-
millimeter Array (ALMA) e con il telescopio
spaziale per raggi X Chandra.
n
Q
uesto dia-
gramma, ap-
parentemente
complesso, dimo-
stra con sempli-
cità l’equidistanza
delle due galassie
che ospitano i su-
perammassi. Nella
colonna di sinistra
vediamo che pur
prendendo uno
spettro compren-
sivo di entrambe
le componenti
(cerchio blu), il set
di righe risultanti
è unico. Nella co-
lonna di destra,
due spettri sepa-
rati (presi con
l’Andalucia Faint
Object Spectro-
graph and Ca-
mera) indicano
sfasamenti mas-
simi nelle velocità
di circa 280 km/s,
insufficienti a
considerare sle-
gate le due galas-
sie. [G. Tremblay,
M. Gladders, S.
Baum et al.]
1...,44,45,46,47,48,49,50,51,52,53 55,56
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