l'Astrofilo settembre-ottobre 2014 - page 46

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
massima a lunghezze d'onda maggiori di
quelle finora sfruttate per studiarli, quindi
oltre il vicino infrarosso, ed è per questo
motivo che Eric Jensen (Department of Phy-
sics & Astronomy, Swarthmore, Pennsylva-
nia) e Rachel Akeson (NASA Exoplanet
Science Institute, IPAC/Caltech, Pasadena,
California) hanno deciso di intraprendere
l'osservazione di un buon candidato con
l'Atacama Large Millimeter/submillimeter
Array (ALMA) dell'ESO. Il candidato è il si-
stema di HK Tauri, una coppia di giovani
stelle lontana 525 anni luce, nella costella-
zione del Toro. Catalogata come stella va-
riabile, è composta in realtà di due com-
ponenti, HK Tau A e HK Tau B, distanti una
dall'altra 2,4 arcosecondi (è una separa-
zione proiettata), che a quella distanza
equivalgono a 386 unità astronomiche
(UA), ossia quasi 58 miliardi di km. L'età del
sistema è stimata in 1-4 milioni di anni, il
range di età entro il quale si formano i pia-
neti. Curiosamente, quando nel sistema fu
individuato un contributo luminoso poi at-
tribuito giustamente a un disco di gas e
polveri (la scoperta del secondo disco era di
là da venire), la nuova sorgente fu denomi-
nata HK Tau C, come se si trattasse di una
terza componente stellare.
La più meridionale delle due stelle, HK Tau
B, appare più debole perché il disco di gas
e polveri che la circonda si presenta nella
nostra direzione quasi di taglio e offusca la
luce stellare. Questa particolare disposi-
zione fa sì che, assorbendo e riemettendo
una considerevole quantità di luce visibile,
il disco possa essere facilmente rilevato in
luce diffusa, sia nel visibile sia nel vicino in-
frarosso. Anche la stella più settentrionale,
HK Tau A, risulta circondata a lunghezze
d'onda millimetriche da un disco protopla-
netario, ma poiché quest'ultimo non blocca
altrettanto efficacemente la luce stellare
(non si presenta di taglio), non può essere
visto in luce diffusa, in quanto soverchiato
dal fulgore della stella.
Che i due dischi fossero disallineati fra loro
e rispetto al piano orbitale delle stelle era
qualcosa di più di un sospetto (anche stati-
sticamente viene ritenuto poco probabile),
ma nessuno era mai riuscito a misurare con
precisione il grado di disallineamento, a cau-
L
a più detta-
gliata imma-
gine oggi dispo-
nibile del sistema
binario di HK
Tauri. Per otte-
nerla sono state
combinate riprese
in luce visibile e
in infrarosso del-
l’Hubble Space
Telescope con im-
magini prodotte
da ALMA. [B. Sax-
ton (NRAO/AUI/
NSF); K. Stapel-
feldt et al. (NASA/
ESA Hubble)]
1...,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45 47,48,49,50,51,52,53,54,55,...56
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