l'Astrofilo settembre-ottobre 2014 - page 47

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
sa dell'impossibilità di raggiungere la neces-
saria risoluzione spaziale e quindi di con-
durre analisi spettroscopiche su regioni ben
distinte dei singoli dischi. Ora Jensen e Ake-
son hanno colmato quella lacuna osservan-
do il sistema di HK Tauri con ALMA alle
frequenze di 230.5 GHz e di 345.8 GHz, co-
prendo l'emissione nel continuo delle pol-
veri e la riga di emissione del monossido di
carbonio (CO). In questa configurazione AL-
MA ha fornito risoluzioni spaziali medie mi-
gliori di 1 arcosecondo e risoluzioni spettrali
medie di circa 1 km/s, insomma prestazioni
sufficienti a rilevare velocità della materia
anche modeste in almeno due regioni con-
trapposte di ciascun disco.
La scelta delle frequenze da indagare si è
presto dimostrata felice perché proprio la
presenza nei dischi del monossido di carbo-
nio ha permesso ai due ricercatori di eviden-
ziare il moto di rotazione di quelle strutture
attorno alle rispettive stelle. Questo ovvia-
mente attraverso gli spostamenti verso il
rosso e verso il blu della riga stessa, a se-
conda che venisse rilevata nella parte di di-
sco in allontanamento (rispetto all'osserva-
tore) o in quella in avvicinamento.
I risultati delle osservazioni, pubblicati su
Nature
il 31 luglio scorso, indicano che le
orientazioni dei due dischi sono significati-
vamente differenti, che la proiezione del-
l'asse maggiore del disco di HK Tau A forma
un angolo apparente di circa 45° con quel-
la del disco di HK Tau B e che anche igno-
rando l'orientazione del piano orbitale del-
la coppia di stelle, quell'angolo ci dice che
almeno uno dei due dischi non è allineato
con quel piano.
Considerando le proprietà rotazionali dei di-
schi, Jensen e Akeson hanno calcolato che il
loro disallineamento reale dovrebbe essere
compreso fra 60° e 68°, valori che rendono
senza dubbio destabilizzante l'interazione
gravitazionale di ciascuna stella sul disco
dell'altra. Queste conclusioni sono consi-
stenti con recenti simulazioni della forma-
zione dei sistemi binari, secondo le quali la
tendenza dei dischi è quella di non essere
affatto allineati con il piano orbitale delle
stelle, soprattutto in sistemi con semiasse
maggiore più grande di 100 UA, cioè quelli
in cui i meccanismi di dissipazione non rie-
scono ad allineare velocemente i dischi con
l'orbita. Jensen e Akeson hanno dunque di-
mostrato che i sistemi di stelle binarie sono
ambienti che hanno un peso rilevante nel-
l'evoluzione delle orbite planetarie e pos-
sono essere alla base di molte impreviste
traiettorie sulle quali risultano muoversi nu-
merosi pianeti extrasolari.
n
Q
uesta imma-
gine, realiz-
zata tramite AL-
MA, mostra la di-
stribuzione su
grande scala del-
le velocità di gas
e polveri all’in-
terno dei due di-
schi di HK Tauri.
In blu la materia
che si avvicina
all’osservatore,
in rosso quella
che si allontana.
Studiando que-
sto tipo di dina-
miche interne a
quelle strutture,
due ricercatori
hanno dimostra-
to che i dischi
non sono alli-
neati né fra loro
né col piano
orbitale delle
loro stelle. [NASA/
JPL-Caltech/
R. Hurt (IPAC)]
1...,37,38,39,40,41,42,43,44,45,46 48,49,50,51,52,53,54,55,56
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