l'Astrofilo settembre 2012 - page 46

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
mantenere la propria struttura molecolare (e
quindi reirradiare il calore ricevuto) solo fino
a certi livelli di radiazione ultravioletta, oltre
i quali le molecole si rompono e tornano a
prevalere i composti che assorbono più effi-
cacemente la radiazione stellare. Future os-
servazioni di Tau Boötis b, che sfrutteranno
le tecniche attuali su telescopi decisamente
più grandi, permetteranno di analizzarne
molto più in dettaglio l’atmosfera, eviden-
ziando anche possibili variazioni fra matti-
no e sera, sempre che il pianeta non sia già
sincronizzato gravitazionalmente e mostri
quindi sempre la stessa faccia alla sua stella.
Per la verità, questo sembra più che proba-
bile, visto che la rotazione media di Tau Boö-
tis corrisponde proprio col periodo di rivolu-
zione del pianeta, cosa che oltretutto indi-
cherebbe una complanarità fra equatore stel-
lare e orbita planetaria. Dettagli a parte, ciò
che più conta è l’aver sperimentato con suc-
cesso una nuova via che permetterà nei pros-
simi decenni di aumentare enormemente la
nostra conoscenza dei pianeti extrasolari,
soprattutto di quelli “invisibili”.
n
I
n questa sugge-
stiva immagine
vediamo la strut-
tura che ospita
alle Canarie il Te-
lescopio Nazio-
nale Galileo. Da
pochi mesi do-
tato di un sofisti-
catissimo spet-
troscopio, deno-
minato HARPS-N
(gemello del più
celebre HARPS
dell’ESO), anche
il nostro più im-
portante stru-
mento è ora in
grado di contri-
buire significati-
vamente alla
scoperta e allo
studio di pianeti
extrasolari, sfrut-
tando il metodo
della velocità ra-
diale. [INAF]
colare la probabile temperatura media del
pianeta, risultata di circa 1650 Kelvin, a con-
ferma, se mai ce ne fosse bisogno, che è real-
mente un hot Jupiter.
Grazie alle osservazioni spettroscopiche ese-
guite per determinare l’inclinazione dell’or-
bita di Tau Boötis b è stata fatta anche una
seconda interessante scoperta: la tempera-
tura della sua atmosfera cala costantemente
al crescere dell’altezza, anziché presentare
quell’inversione termica tipica dei pianeti di
questa categoria. La riga del monossido di
carbonio risulta infatti sempre in assorbi-
mento, anziché presentarsi in emissione negli
strati atmosferici più esterni.
Poiché l’inversione termica è provocata dalla
radiazione stellare, verrebbe da pensare che
Tau Boötis sia meno attiva di altre stelle che
ospitano hot Jupiters, ma non è così, anzi, Tau
Boötis è al contrario una stella decisamente
attiva, con una temperatura fotosferica supe-
riore ai 6000 Kelvin, e probabilmente la dif-
ferenza sta proprio nella sua vivacità. Si
ritiene infatti che i composti atmosferici re-
sponsabili dell’inversione termica possano
1...,36,37,38,39,40,41,42,43,44,45 47,48
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