l'Astrofilo dicembre 2012 - page 13

BUCHI NERI
ASTROFILO
l’
oggetto, ma l’impresa non è affatto sem-
plice. Quel buco nero, al pari dei suoi simili,
potrebbe rivelarsi nei raggi X, interagendo
con un possibile disco di accrescimento for-
mato di gas, ma la principale sorgente di
quel gas sono i venti delle stelle OB ancora
presenti al centro dell’ONC, il cui tasso di
produzione è stimato inferiore a 1/100000 di
masse solari all’anno. Considerando che il
buco nero riuscirebbe a catturare meno di 1
miliardesimo di quel quantitativo, l’even-
tuale emissione X mediamente associata al
disco di accrescimento si confonderebbe fa-
cilmente con quella più abbondante emessa
dalle medesime stelle OB.
Maggiori chances di successo si avrebbero se
il buco nero fosse parte di un sistema binario,
dove l’altra componente è una stella gigante
che trasferisce massa
verso lo scomodo vi-
cino, ma sebbene que-
sto scenario risulti
teoricamente diffuso
(2 casi su 3) non sem-
bra caratterizzare l’og-
getto in questione.
Un’ultima via per loca-
lizzare con sufficiente
precisione il buco ne-
ro del Trapezio consi-
ste nel determinare la
distribuzione
delle
masse coinvolte a par-
tire dalla dispersione
delle velocità delle
stelle poste in prossi-
mità del centro del-
l’ammasso. Purtroppo,
nemmeno i tentativi
fatti in tale direzione
hanno fornito una ri-
sposta inequivocabile,
e questo perché è
stato possibile attri-
buire alla massa del
buco nero, stimata fra
100 e 200 masse solari,
solo una parte nem-
meno troppo rilevante
(circa il 10%) della di-
spersione totale delle
velocità. Solo restrin-
gendo le misurazioni entro un raggio di
circa 0,2 anni luce dal baricentro si potrebbe
portare la percentuale al 25%, ma il numero
di stelle coinvolte diventerebbe così basso
da rendere il risultato poco affidabile, e così
il misterioso oggetto continuerà a nascon-
dersi per chissà quanto altro tempo in uno
dei campi stellari più osservati da astronomi
e astrofili.
Dando per scontato che esista (cosa estrema-
mente probabile), quel buco nero ha già un
primato, è infatti il più vicino al nostro pia-
neta, superando quello del sistema di V4641
Sagittarii, lontano 1600 anni luce, quindi
circa 300 anni luce in più. Non si può ovvia-
mente escludere che ve ne siano diversi altri
molto più vicini, ma al momento non si
hanno indizi in tal senso.
P
rimo piano del
Trapezio realiz-
zato assemblando
più immagini otte-
nute con il telesco-
pio spaziale Hub-
ble. È lampante
l’effetto della ra-
diazione della
stella più massiccia
sui bozzoli di al-
cuni giovani astri.
Lì, da qualche par-
te, si nasconde un
buco nero di 100-
200 masse solari.
[NASA, C.R. O'Dell
and S.K. Wong
(Rice University)]
n
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