l'Astrofilo dicembre 2012 - page 18

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
guibili, a meno che non si trovi un modo
per ricavare la loro età. Facendo un esem-
pio banale, se osserviamo a distanza e di
schiena un bambino corpulento e un nano
adulto della stessa altezza, vestiti allo stesso
modo, sarà praticamente impossibile capire
chi è chi, ma se ci dicono quanti anni hanno
rispettivamente, diamo un senso a ciò che
vediamo.
Il modo migliore per ri-
cavare l’età degli IPMO,
se non l’unico, è quello
di osservarli all’interno
di un contesto a sua
volta databile, confi-
dando nel fatto (non
scontato) che le due re-
altà siano effettivamen-
te in relazione.
In quest’ottica, un ot-
timo risultato è venuto
da una ricerca recente-
mente pubblicata su
Astronomy & Astrophy-
sics
, a firma di un team
franco-canadese coordi-
nato da P. Delorme e J.
Gagné. Questi ricerca-
tori hanno scoperto
quello che è ad oggi il
più probabile pianeta
vagabondo conosciuto.
L’oggetto è stato identi-
ficato nell’ambito di
una survey ad ampio
campo (335 gradi qua-
drati) delle nane brune
più fredde, denominata
CFBDSIR, impronuncia-
bile acronimo di Cana-
da-France Brown Dwarfs
Survey InfraRed.
A catturare la debole lu-
ce dell’insolito pianeta
è stata la WIRCam del
telescopio CFHT delle Hawaii, alle cui ri-
prese sono state poi aggiunge quelle della
camera SOFI del New Technology Telescope
dell’ESO. Ancora presso le strutture del-
l’ESO, con lo spettrografo X-shooter del
Very Large Telescope, sono stati infine presi
tutti gli spettri del caso.
Il pianeta in questione appare inserito in
un’associazione stellare nota col nome di AB
Doradus Moving Group, composta di una
trentina di astri legati da una comune ori-
gine e da un comune moto di traslazione
nello spazio. Il gruppo prende nome dalla
stella più rappresentativa, AB Doradus (che
in realtà è tripla), lontana una cinquantina
di anni luce dalla Terra, mentre le sue “con-
sorelle” si trovano sparpagliate fino a circa
100 anni luce di distanza (è l’associazione
stellare più vicina alla Terra). Indagato nel-
l’infrarosso per un totale di quasi 100 mi-
nuti, un membro di quel gruppo ha attratto
più di altri l’attenzione dei ricercatori per
E
cco un primo
piano dell’X-
shooter spectro-
graph, il primo
degli strumenti di
seconda genera-
zione in dotazio-
ne al Very Large
Telescope. Que-
sto imponente e
potentissimo
strumento è
stato impiegato
nell’acquisizione
degli spettri di
CFBDSIR2149.
[ESO]
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