l'Astrofilo febbraio 2014 - page 21

NEBULOSE
ASTROFILO
l’
a uno specifico meccanismo tramite il quale
le particelle cariche interagiscono col mate-
riale circostante (una specie di illusione ot-
tica), oppure se è quello stesso materiale
ad essere disposto nello spazio a forma di
mano. Certo è, invece, che il contributo
dato da NuSTAR all'immagine di apertura,
rappresentato dalla componente di colore
blu, dimostra che i raggi X più energetici
vengono emessi nella regione più meridio-
nale della nebulosa. Tutto il resto, ovvero
le regioni di colore verde e rosso, si mani-
festa solo a energie minori, quelle regi-
strate da Chandra. Per chi ama i dettagli
tecnici, il blu copre il range energetico che
va da 7 a 25 kev (quello alla portata di Nu-
STAR), il verde e il rosso coprono invece da
2 a 4 kev e da 0,5 a 3 kev (frequenze di
competenza di Chandra). È evidente come
salendo di energia la mano si “restringa” e
ciò implica che sia composta di regioni fisi-
camente diverse fra loro.
Non è chiaro se la nebulosa rossastra verso
la quale la Mano di Dio sembra allungarsi
sia effettivamente connessa a quest'ultima
oppure no. Potrebbe anche trattarsi di una
struttura del tutto autonoma, totalmente
esterna all'ambiente dominato dall'azione
della pulsar. Anche escludendo quell'area,
l'estensione nello spazio della Mano di Dio
è comunque notevole, superando nella sua
massima lunghezza i 150 anni luce.
n
L
a Mano di Dio
registrata da
Chandra. La re-
gione meridiona-
le più brillante è
qui ripresa a fre-
quenze uguali a
quelle delle altre
regioni e si rite-
neva che in tutta
la nebulosa vi
fossero le mede-
sime condizioni
fisiche, cosa
smentita da Nu-
STAR. [NASA/CXC/
CfA/P. Slane et al.]
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