l'Astrofilo febbraio 2014 - page 17

ASTRONAUTICA
ASTROFILO
l’
pletata produrrà i
risultati che po-
trebbe produrre
una rete di 48
stazioni al suolo,
ma con una spesa
di progettazione,
realizzazione e
gestione decisa-
mente diversa.
Ogni nanosatel-
lite è dotato di
due camere da ri-
presa ad ampio
campo. Una di
esse è riservata
all'orientamento
basato sulla posi-
zione delle stelle (e coadiuvato da un si-
stema GPS) e permette al nanosatellite di
conoscere sempre la sua posizione nello spa-
zio e le coordinate dei campi inquadrati.
L'altra camera è invece adibita alla fotogra-
fia di satelliti e spazzatura, le cui immagini
appaiono sotto forma di strisciata, poiché il
tempo necessario a evidenziare le stelle di
riferimento è superiore a quello richiesto
dal target per lasciare traccia della sua pre-
senza. Il grande campo delle camere da ri-
presa, 2°x1,7°, consente di fotografare an-
che i target più veloci relativamente al na-
nosatellite e di avere incluse nei frame sia
l'inizio che la fine di ogni traccia. Prima di
inviare le immagini verso il centro di con-
trollo a terra, i minisatelliti sono persino in
grado di pre-processarle, accorciando i
tempi di calcolo delle orbite.
STARE è di fatto il primo, concreto tentativo
di mettere ordine nel traffico spaziale, e i
nanosatelliti della sua costellazione avran-
no un ruolo simile a quello dei vigili che re-
golano il traffico stradale. L'obiettivo prin-
cipale è quello di evitare incidenti, ma un
più accurato calcolo delle orbite della spaz-
zatura spaziale sarà utile anche per fare
previsioni sul futuro congestionamento del-
lo spazio circumterrestre. Per un suo profi-
cuo sfruttamento è importante non rag-
giungere la cosiddetta
“densità critica”, che è
quella situazione in
cui il ritmo di produ-
zione di nuova spazza-
tura è più intenso del
ritmo della sua rimo-
zione attraverso la ca-
duta e il bruciamento
nell'atmosfera.
Un considerevole su-
peramento della den-
sità critica potrebbe
comportare l'impossi-
bilità di mettere in or-
bita nuovi satelliti, con
ripercussioni facilmen-
te immaginabili sulle
attività umane.
n
U
n altro esem-
pio di spazza-
tura spaziale pro-
dotta dal lancio di
satelliti. In questo
caso la caduta è
avvenuta nel-
l’Africa del Sud
non lontano da
Città del Capo.
Q
ui siamo in-
vece nel
Queensland, in
Australia. È evi-
dente come la
spazzatura spa-
ziale non sia un
potenziale peri-
colo solo per i sa-
telliti operativi,
ma anche per gli
esseri viventi del
nostro pianeta.
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