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GENNAIO-FEBBRAIO 2015
ASTROBIOLOGIA
ASTROFILO
l’
C
hi legge con una certa frequenza le
notizie di astronomia si accorge piut-
tosto rapidamente che in questa bran-
ca della scienza le verità assolute sono po-
chissime, tanto che persino le più cele-
brate teorie vengono continuamen-
te rimesse in discussione da nuove
scoperte. Capita che un team di
ricerca giunga a una determi-
nata conclusione, apparente-
mente incontrovertibile, e do-
po un breve lasso di tempo un
altro team giunge a una con-
clusione sensibilmente di-
versa, quando non diametral-
mente opposta. È questa l'es-
senza della scienza, la capacità
di rimettere tutto in discussione
al fine di conoscere, dimostrare e
riprodurre la realtà delle cose.
Un esempio di ciò si è avuto nel
corso del 2014, a riguardo dell'abi-
tabilità dei pianeti di taglia terre-
stre che orbitano attorno alle nane
rosse. Nel giro di pochi mesi sono
stati pubblicati lavori scientifici
che hanno più volte ribaltato la
nostra percezione di quegli sce-
nari, descrivendoceli talvolta co-
me estremamente ospitali, talal-
tra come totalmente ostili.
Vediamo brevemente gli episodi
salienti della vicenda e le conclu-
sioni a cui sono giunti i ricercatori,
senza esimerci da una rapida intro-
duzione che sarà utile a meglio com-
prendere la questione.
Quando gli astronomi iniziarono a
chiedersi attorno a quali stelle sarebbe
stato meno difficoltoso scoprire pianeti
potenzialmente adatti alla vita, le nane
rosse furono quelle che incontrarono i mag-
giori consensi, sebbene l'unica biosfera co-
nosciuta sia ospitata da una nana gialla, il
Sole. Posta la massa di quest'ultimo uguale
a 1, la massa delle nane rosse è per conven-
S
ullo sfondo, un ipotetico pianeta (con satel-
liti) di una nana rossa. Scenari di questo ti-
po potrebbero non essere così favorevoli alla
vita come finora creduto. [NASA/Harvard-Smith-
sonian Center for Astrophysics/D. Aguilar]