l'Astrofilo gennaio-febbraio 2015 - page 6

6
ASTROBIOLOGIA
ASTROFILO
l’
zione compresa fra 0,08 e 0,6. Va da sé che
anche il diametro sia considerevolmente più
piccolo. Perché stelle tanto diverse dalla no-
stra dovrebbero rappresentare un target
ideale nella ricerca di vita extraterrestre? I
motivi sono vari, ma dire che nel complesso
è una scelta quasi obbligata non ci porta lon-
tano dalla realtà. Infatti, i due metodi che
offrono le maggiori probabilità di successo
nella scoperta di altre Terre, quello basato
sui transiti e quello basato sulle velocità ra-
diali, danno i migliori risultati quando appli-
cati a sistemi composti da una nana rossa
con pianeti in orbita stretta; questo perché i
transiti sono più frequenti, l'oscuramento
stellare proporzionalmente più profondo, e
più evidenti le anomalie prodotte dalle mas-
se planetarie sui moti delle loro stelle.
Affinché un pianeta di taglia terrestre in or-
bita attorno a una nana rossa possa presen-
tare condizioni adatte alla vita (come noi la
conosciamo) deve trovarsi a una distanza
dalla sua stella assai inferiore a quella fra
Terra e Sole (1 UA), più precisamente a una
distanza che a seconda della massa della na-
na rossa va da 0,1 a 0,5 UA. I possibili aspetti
negativi di una simile prossimità non sono
stati sempre tenuti in debita considerazione,
R
appresenta-
zione di un
disco protoplane-
tario. Da queste
strutture nascono
stelle e pianeti
con tempistiche
diverse a seconda
delle masse in
gioco. Nel caso
delle nane rosse, i
tempi di forma-
zione sono lun-
ghissimi. [Subaru
Telescope, NAO]
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...48
Powered by FlippingBook