l'Astrofilo luglio-agosto 2014 - page 30

ESOPIANETI
ASTROFILO
l’
stelle con elevate abbondanze di metalli
nella fotosfera. (Ricordiamo che la foto-
sfera è la “superficie” visibile di una stella
e che la sua composizione chimica riflette
abbastanza fedelmente quella dell'intero
globo stellare.)
La statistica era però estremamente limi-
tata da una serie di fattori, primo fra tutti
la difficoltà di scoprire pianeti non giganti,
soprattutto su orbite non troppo strette. I
riscontri osservativi, almeno per quanto ri-
guardava gli hot jupiters, erano comunque
in linea con le aspettative teoriche. Se in-
fatti i dischi protoplanetari dai quali pren-
dono forma i pianeti sono caratterizzati da
un elevato contenuto di metalli, i processi
di accrescimento sono più rapidi e ciò favo-
risce le “taglie forti”, dal momento che i
pianeti riescono a ingigantirsi prima che i
venti e la radiazione della loro neonata
stella abbiano modo di dissipare ciò che
resta del disco.
Quello che ancora non si sapeva era se
anche i pianeti di taglia inferiore, in parti-
colare quelli di tipo terrestre, potessero in
qualche modo riflettere i livelli di metalli-
cità delle loro stelle. Sembrava di no, ma la
modesta quantità di piccoli pianeti noti
fino a pochi anni fa non aveva consentito
di trarre conclusioni definitive. Per far luce
sulla questione bisognava poter disporre di
un campione statistico decisamente più
corposo di quelli considerati in precedenza
e non appena il numero di pianeti scoperti
ha raggiunto una soglia affidabile, Buch-
have e colleghi hanno deciso di affrontare
il problema iniziando dall'analisi spettrale
di 405 stelle, orbitate da un totale di 600
pianeti di dimensioni relativamente pic-
cole. Con grande sorpresa dei ricercatori è
emerso che la distribuzione delle dimen-
sioni di quei pianeti non è per nulla indif-
ferente alla metallicità delle stelle. Se
infatti quest'ultima è paragonabile a quella
del Sole, le dimensioni dei pianeti sono ti-
picamente inferiori a 1,7 volte quella della
Terra. Per metallicità di poco superiori a
quella solare, le stelle ospitano preferibil-
mente pianeti da 1,7 a 3,9 volte più grandi
della Terra, mentre
i corpi di taglia an-
cora maggiore (ma
non giganti) sono
ricorrenti attorno
a stelle con rile-
vante metallicità.
La conclusione più
immediata che si
può trarre da que-
sta suddivisione in
gruppi è che i pia-
neti più simili alla
Terra per dimen-
sioni si formano
preferibilmente at-
torno a stelle con
metallicità parago-
nabile o legger-
mente inferiore a
L
ars Buchhave è
un ricercatore
molto attivo nel
settore dei pia-
neti extrasolari e
negli ultimi anni è
stato co-autore di
importanti sco-
perte. L’ultima è
quella dell’ele-
vata densità di
Kepler-10c. [foto
Carlsbergfondet]
D
iagramma
massa-raggio
per pianeti con
raggio inferiore a
4 raggi terrestri,
la cui massa è
stata determinata
con sufficiente
precisione tra-
mite misure delle
velocità radiali
(cerchi e, per i
due di Kepler-10,
quadrati), o con
misure di TTV
(Transit Timing
Variation, trian-
goli). Kepler-10c
è il più denso fra
le super-Terre. [L.
Buchhave et al.]
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