l'Astrofilo luglio-agosto 2014 - page 31

ESOPIANETI
ASTROFILO
l’
più centrale che in passato, un altro fattore
determinante per le dimensioni finali dei
pianeti è la distanza dalle loro stelle, so-
prattutto in quei sistemi planetari caratte-
rizzati da orbite piccole e quindi brevi
periodi. Stando a una re-
cente teoria che interpreta
quegli scenari, la massa ri-
chiesta per il nucleo dal
quale può accrescersi un
gigante gassoso aumenta
con il periodo orbitale.
Poiché soprattutto a brevi
distanze dalle stelle per un
nucleo di quel genere non
è semplice raccogliere e
trattenere gas del disco
protoplanetario, può ac-
cadere che i potenziali gi-
ganti gassosi non riescano
ad andare oltre lo stadio
di nucleo. Il risultato di
quel “fallimento” dovreb-
be essere un pianeta non
molto più grande della
Terra ma decisamente più
pesante e pertanto più
denso. Un buon candidato
L
’edificio che
ospita il Tele-
scopio Nazionale
Galileo, con lo
strumento ben vi-
sibile al suo in-
terno. Grazie al
potente spettro-
grafo HARPS-N di
cui è stato dotato
un paio di anni
fa, questo tele-
scopio di 3,6
metri di diametro
ha permesso di
scoprire la prima
mega-Terra.
[TNG/G. Tessicini]
Sotto, una visione
interna dello spet-
trografo. [HARPS-
N Consortium]
quella del Sole, un fatto non così scontato
come potrebbe sembrare. La metallicità è
però solo uno dei fattori che intervengono
nella formazione planetaria, e per quanto
il suo ruolo sia ora da considerare molto
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