PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
rante quelle fredde. Lunghe qualche
centinaio di metri e larghe solo pochi
metri, l’evoluzione delle strie appare
dunque dipendere dalla temperatura
del suolo.
Col passare degli anni, il numero di
quelle strutture individuate lungo
pendii di varia natura (principalmen-
te pareti di canyon, picchi e bordi di
crateri da impatto), diviene sempre
più elevato, tanto che i ricercatori ini-
ziano a chiamarle col nome generico
di Recurring Slope Lineae (RSL).
Il loro aspetto e il loro comportamento è su-
bito apparso ai ricercatori paragonabile a
quello di un rivolo d'acqua che scendendo
verso valle inumidisce (e quindi scurisce) i
terreni che attraversa. L'idea che le RSL fos-
sero modesti flussi d'acqua in movimento
era suffragata anche da un altro dato di
fatto: la loro distribuzione prediligeva le
fasce equatoriali e le medie latitudini, e gli
eventi ricorrevano un anno dopo l'altro sui
pendii più esposti alla radiazione solare. In-
somma, le RSL si sono sin dall'inizio dimo-
L
’animazione a
fianco mostra
il picco centrale
di Hale crater,
uno dei 4 siti do-
ve il team di Ojha
e McEwen ha rile-
vato la presenza
di sali idrati. [NA-
SA/JPL-Caltech/
Univ. of Arizona]
In basso, sono
schematizzati al-
cuni possibili
meccanismi di at-
tivazione degli
RSL. [Chuck Car-
ter, Alfred McE-
wen, Scientific
American]