Astrofilo novembre 2013 - page 45

SUPERNOVAE
ASTROFILO
l’
zare che ci fosse un nesso fra quello speci-
fico tipo di esplosioni e le stelle Wolf-Rayet.
Nel tentativo di trovare conferme, gli astro-
nomi sono andati a scavare negli archivi fo-
tografici, cercando quel tipo di stelle in
coincidenza delle posizioni dove sono suc-
cessivamente esplose SN
I
b. Non solo non
hanno mai trovato le Wolf-Rayet, ma non
hanno mai trovato proprio nulla, come se il
progenitore non esistesse, e ciò sicuramente
a causa delle grandi distanze delle galassie
in cui i fenomeni si sono verificati e della dif-
ficoltà di risolvere in esse le singole stelle.
Anche di recente una ricerca in quella dire-
zione aveva indagato dodici siti di SN
I
b, ma
ogni sforzo di riconoscere su immagini di ar-
chivio le stelle interessate dal fenomeno è
stato vano.
Se consideriamo che una frazione rilevante
di tutte le supernovae derivanti da stelle
molto massicce (circa
) sono di tipo
I
b, va
da sé che il non aver mai individuato un pro-
genitore impedisce di riscontrare appieno i
modelli teorici. Non riuscendo a osservare
direttamente quel tipo di target, gli astro-
nomi si sono finora accontentati di dedurne
le proprietà dalle caratteristiche iniziali
della curva di luce delle supernovae, che è
sensibile alle dimensioni del progenitore, al-
l'energia dell'esplosione e alla composi-
zione chimica degli strati più esterni.
Ma con l'esplosione di iPTF13bvn l'inaffer-
rabile progenitore è stato alla fine svelato,
grazie al lavoro di un team internazionale
di ricercatori, che sotto la guida di Yi Cao
(Caltech) hanno osservato l'evoluzione del
fenomeno con diversi strumenti del Las
Cumbres Observatory Global Telescope (da
vari luoghi del pianeta), prendendo nume-
rosi spettri che giorno dopo giorno hanno
mostrato nella sequenza attesa tutte quelle
righe che sono associabili all'esplosione di
una Wolf-Rayet. Poiché la iPTF13bvn era
stata scoperta con la Luna quasi piena, che
intuibilmente ostacolava le osservazioni nel
visuale, gran parte degli spettri sono stati
presi nell'infrarosso vicino, dove il fastidio
arrecato dal satellite svanisce. In sintesi, l'an-
damento spettroscopico della supernova è
stato il seguente: inizialmente si sono mo-
strati nel visibili il doppietto H e K del calcio
ionizzato e nell'infrarosso il tripletto dello
stesso elemento, in aggiunta alle righe del
ferro a circa 5000Å, e ancora del ferro, del
magnesio e del titanio, tutti ionizzati una
volta, a circa 4400Å. Come previsto dai mo-
delli, le righe dell'elio, inizialmente incerte
e confondibili con quelle di altri elementi
(azoto, silicio e neon) hanno iniziato a im-
porsi attorno al decimo giorno dall'esplo-
anche alcuni di 2
metri. Di uno di
questi ultimi, nel-
l’animazione in
alto, è rappresen-
tato il movimento
di apertura del-
l’originale cupola.
[LCOGT network]
1...,35,36,37,38,39,40,41,42,43,44 46,47,48
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