Astrofilo novembre 2013 - page 38

MARTE
ASTROFILO
l’
impatti), sono con ogni probabilità ciò
che resta di gigantesche caldere vulca-
niche, che esaurirono la loro poderosa
attività nel primo miliardo di anni di esi-
stenza del pianeta, un'epoca di cui sap-
piamo molto poco.
Quando si parla di supervulcani ci si ri-
ferisce a strutture decisamente diver-
se dai classici vulcani a scudo come il
Mons Olympus o i vulcani hawaiiani, o
come i normali vulcani a cono. I super-
vulcani non sono montagne imponenti,
in quanto le loro eruzioni esplosive, ti-
piche delle fasi giovanili dei pianeti
rocciosi, sono paragonabili a una ra-
pida inondazione, che si esaurisce in
uno o più episodi incapaci di accrescere
un edificio vulcanico stabile al di sopra
della camera magmatica. Al contrario,
le supereruzioni producono gigante-
S
opra, il contesto areografico della re-
gione settentrionale di Arabia Terra,
con tratteggiati alcuni dei supervulcani in-
dividuati da Michalski e Bleacher. A destra,
riprese in maggior dettaglio della com-
plessa morfologia di Eden Patera. Questa
struttura è il miglior esempio marziano di
ciò che resta di un supervulcano. [NASA]
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