ESOPIANETI
ASTROFILO
l’
la luminosità della stella, e l'altro spettro-
metrico, perché a seconda che la regione si
trovi nell'emisfero che ruota verso l'osser-
vatore o in quello che si muove nella dire-
zione opposta, si riscontra un allontana-
mento o un avvicinamento della stella al-
l'osservatore stesso. Questo movimento, del
tutto apparente, è tanto più marcato quan-
to più perpendicolare è l'asse di rotazione
stellare rispetto alla linea di vista, e sul
breve periodo è indistinguibile dall'effetto
che un pianeta avrebbe sulla velocità ra-
diale della stella. Sul breve periodo, ap-
punto, perché quando si estendono le
osservazioni su periodi di mesi o, meglio an-
cora, di anni è assai improbabile che le re-
gioni attive di una stella possano continua-
re a mimare il ciclico orbitare di un pianeta.
A
fianco, la po-
sizione di GJ
581 rispetto al
Sole e ad altre
stelle di riferi-
mento. Nella
mappa stellare in
basso, la posi-
zione sulla volta
celeste di GJ 581,
indicata dal cer-
chietto rosso.
Se poi quella stella non mostra variazioni
fotometriche ed è caratterizzata da una
modesta attività superficiale, viene sponta-
neo attribuire a uno o più pianeti qualun-
que periodica variazio-
ne della velocità radiale.
Ed è esattamente que-
sto il caso di GJ 581.
Ma siamo certi di poter
estendere a una nana
rossa le conoscenze tipi-
camente solari che ab-
biamo a riguardo delle
regioni attive? Su quel
tipo di nana i campi ma-
gnetici superficiali po-
trebbero essere molto
più persistenti di quanto
non avvenga sul Sole,
oppure potrebbero svi-
lupparsi strutture non
necessariamente scure
come le macchie ma u-
gualmente in grado di
inibire il moto delle cel-
le convettive, come sem-
brano suggerire studi
condotti su una nana
rossa famosissima, la
Stella di Barnard.
Per verificare se, anche
in assenza di macchie ri-
levanti, GJ 581 può pre-
sentare fenomenologie
magnetiche superficiali
in grado di simulare
l'esistenza dei suoi pia-
neti più controversi, il