ASTROBIOLOGIA
ASTROFILO
l’
Con i supertelescopi che entreranno in fun-
zione negli anni '20-30 ci sarà la possibilità
di osservare direttamente numerosi pianeti
extrasolari e forse di percepire tracce ine-
quivocabili della presenza di vita. Ma an-
cora prima di allora, nel 2018-19, diverrà
operativo il James Webb
Space Telescope (JWST), un
potentissimo occhio infra-
rosso di 6,5 metri di diame-
tro, che sarà dedicato anche
allo studio delle atmosfere
planetarie. Pensando alle po-
tenzialità del JWST, tre ricer-
catori dell'Harvard College e
Harvard-Smithsonian Center
for Astrophysics (Cambridge,
Massachusetts), Henry Lin,
Gonzalo Gonzalez Abad e
Abraham Loeb, hanno rivol-
to la loro attenzione verso la
possibilità di cercare nelle at-
mosfere di pianeti apparen-
temente abitabili tracce di
inquinamento da clorofluo-
rocarburi (CFC).
Puntare sui CFC sembra un ri-
gurgito di antropocentrismo,
perché equivale a sostenere che se noi
siamo stati così “intelligenti” da minacciare
il nostro ecosistema attraverso il loro im-
piego, la stessa cosa devono inevitabil-
mente aver fatto eventuali civiltà aliene. È
un approccio chiaramente discutibile, anche
U
n modello a
grandezza
naturale del JWST
in mostra a Mo-
naco di Baviera.
[EADS Astrium]
Sotto, un grafico
dell’andamento
della produzione
di CFC, dall’ultimo
picco del 1986
fino ai livelli mi-
nimi del 2005.
Oggi quelle mole-
cole sono al ban-
do ma le tracce
dei quantitativi
immessi nell’at-
mosfera a partire
dagli anni ‘30
(quando furono
inventate), sa-
ranno rilevabili
ancora per decine
di migliaia di anni.
[Ramez Naam]