PLANETOLOGIA
GENNAIO 2013
S
embra paradossale che su un pianeta
roccioso la cui superficie ha una tempera-
tura che all’equatore raggiunge i 420°C
possa esistere del ghiaccio. Eppure non ci
sono più dubbi, su Mercurio il ghiaccio c’è e
la notizia è resa ancora più interessante dal
fatto che si tratta di ghiaccio d’acqua.
Come ben sappiamo, Mercurio è il più pic-
colo e interno pianeta del nostro sistema so-
lare, quello che più di altri ha subito le
“ingerenze” gravitazionali del Sole (di-
stante circa 58 milioni di km), tanto da ritro-
varsi con i tempi di rivoluzione (88 giorni) e
rotazione (59 giorni) inchiodati nella riso-
nanza 2:3. La lunghezza del giorno su Mer-
curio è tale che la parte di superficie esposta
al Sole diventa una fornace in grado di scio-
gliere il piombo e non sembra quindi il
posto ideale dove andare a cercare elementi
volatili come l’acqua, per di più sotto forma
di ghiaccio. Mercurio ha però una particola-
rità: l’inclinazione del suo asse di rotazione
è inferiore a 1° e ciò fa sì che i territori più
prossimi ai poli ricevano sempre un’insola-
zione estremamente radente. Di conse-
guenza qualunque rilievo, scabrosità e de-
pressione della superficie può presentare
zone d’ombra permanente, nelle quali la ra-
diazione solare non giunge mai diretta-
mente. Su un pianeta dotato di atmosfera il
calore del Sole giungerebbe ugualmente
per diffusione anche nei punti più nascosti,
ma Mercurio non ha un’atmosfera significa-
tiva e la superficie solida non è altrettanto
ASTROFILO
l’
I
n questo video viene illustrata la manovra di
inserimento della sonda MESSENGER nella sua
orbita polare attorno a Mercurio. Sebbene i pia-
neti interni del sistema solare siano tutto som-
mato relativamente vicini alla Terra, portare le
sonde a orbitare attorno ad essi richiede delle
manovre decisamente complesse. [NASA]
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