l'Astrofilo luglio 2012 - page 41

PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
può appunto scaturire da
un pianeta di taglia para-
gonabile a quella di Mer-
curio. La continua erosio-
ne di materia porterà ov-
viamente quel pianeta a
divenire ogni giorno più
leggero, e alla fine la sua
ridottissima forza gravi-
tazionale non sarà più in
grado di trattenere nem-
meno gli elementi più
pesanti. (A quel tasso di
evaporazione, la nostra
Terra svanirebbe in 1 mi-
liardo di anni!)
Una volta sfuggito al suo
pianeta, il materiale che
va a costituire la coda
raggiunge una densità
per noi impercettibile nel
giro di poche ore, e per-
tanto contribuisce all’occultazione solo quan-
do il pianeta entra sul disco stellare e fino a
poco dopo il suo egresso, con un’evidente
asimmetria nella curva di luce in corrispon-
denza delle due situazioni. La parte più
densa della coda si trova chiaramente subito
dietro al pianeta, e a distanze variabili in
base ai numerosi fattori visti più sopra si ve-
rificherebbe anche una separazione fra gas
e polveri, la cui reazione alla pressione stel-
lare è intuibilmente diversa. È interessante
notare che vi è certezza del fatto che la coda
è composta sia di gas sia di polveri, non tanto
per la loro successiva separazione (prevista
dai modelli matematici e dalle simulazioni,
ma non osservata direttamente) quanto per
il fatto che se fossero presenti solo gas il loro
contributo in termini di affievolimento della
luce stellare sarebbe rilevabile solo a deter-
minate frequenze e non in tutta l’ampia fi-
nestra ottica/infrarossa in cui Kepler opera.
Non resta ora che attendere conferme allo
scenario descritto dai ricercatori impegnati in
questo lavoro, e il primo passo potrebbe es-
sere quello di capire se la profondità delle
occultazioni di KIC 12557548 è dipendente
dalla lunghezza d’onda osservata, in tal caso
si avrebbe certezza del contributo della pol-
vere e delle sue dimensioni, e lo scenario sa-
rebbe complessivamente validato.
U
na fantastica
veduta di
come potrebbe
apparire un mon-
do che come KIC
12557548b orbita
a brevissima di-
stanza dalla sua
stella: un paesag-
gio infernale con
la superficie che si
liquefa per le altis-
sime temperature.
[Inga Nielsen]
patibile con l’età di KIC 12557548 e ben si
adatta alla ragionevole ipotesi che l’evapo-
razione sia iniziata pochi milioni di anni do-
po la nascita del sistema. Se il pianeta fosse
sensibilmente meno massiccio di quanto sti-
mato, a quest’ora sarebbe già svanito nel
nulla; se al contrario fosse sensibilmente più
massiccio, l’evaporazione potrebbe non aver
affatto luogo, perché la maggiore attrazione
gravitazionale inibirebbe la dispersione del
materiale.
Per valutare le dimensioni dell’oggetto, Rap-
paport e colleghi hanno prima calcolato
quanta massa doveva transitare sul disco stel-
lare, in aggiunta al pianeta, per dar conto
dell’oscuramento registrato da Kepler. Sup-
ponendo che il materiale possa essere rap-
presentato in proporzioni circa uguali da gas
e polveri, che questi siano formati prevalen-
temente di idrogeno, ossigeno, azoto e piros-
seni vari (composti in cui intervengono in
diversa misura silicio, alluminio, sodio, calcio,
ferro, manganese e altri ancora), e che le di-
mensioni medie delle particelle solide pre-
senti nella coda del pianeta siano misurabili
in frazioni di micron, i ricercatori sono arri-
vati ad affermare che l’oggetto in questione
sta perdendo una massa pari a 100mila ton-
nellate al secondo. Un simile quantitativo,
considerando l’età di quel lontano sistema,
n
1...,31,32,33,34,35,36,37,38,39,40 42,43,44,45,46,47,48
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