l'Astrofilo novembre-dicembre 2014 - page 41

GALASSIE
ASTROFILO
l’
U
n esempio di
come potreb-
be apparire a un
osservatore il
buco nero super-
massiccio di
M60- UCD1, col-
locato nel nucleo
della densissima
galassia. [NASA,
ESA, STScI]
Nel video in bas-
so, una simula-
zione che illustra
come in circa 500
milioni di anni
M60 ha ridotto
M60-UCD1 allo
stato di nana ul-
tracompatta.
[Holger Baum-
gardt, University
of Queensland]
con misurazioni affidabili della massa del
buco nero centrale, solo un'altra ha un rap-
porto altrettanto elevato, ma il buco nero
di M60-UCD1 è in termini assoluti più mas-
siccio. Seth e colleghi hanno anche confer-
mato che la luminosità della nana in
questione è in linea con quanto atteso
dalla sua massa stellare, e ciò implica che
molte altre nane possono ospitare buchi
neri supermassicci, il che a sua volta sugge-
risce l'esistenza di una popolazione di bu-
chi neri finora inosservata.
Essendo pressoché certo che una galassia
tanto piccola (per quanto compatta) non
può aver generato un “mostro” di quella
stazza, è evidente che M60-UCD1 può solo
essere il residuo di un sistema stellare molto
più esteso. Puntualmente, il team di Seth
ha dimostrato attraverso simulazioni dina-
miche che in origine l'attuale nana era una
galassia ellittica con una massa di almeno
10 miliardi di masse solari, quasi tutta in-
globata da M60 durante un passaggio rav-
vicinato fra le due galassie, avvenuto pre-
sumibilmente una decina di miliardi di anni
fa. Nemmeno la materia oscura sembra es-
sersi sottratta alla “rapina”, tanto è vero
che oggi in M60-UCD1 non ve n'è traccia.
Secondo i ricercatori, la piccola galassia ul-
tracompatta è destinata a cadere un giorno
lontano sulla sua ingombrante vicina e ciò
consentirà al suo sproporzionato buco nero
di fondersi con quello enormemente più
massiccio (4,5 miliardi di masse solari) che
domina il centro di M60.
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