CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
C
omparazione,
da sinistra a
destra, fra le di-
mensioni di una
stella di tipo A,
del Sole, di una
nana bianca e
della Terra. Pur
essendo poco più
grande del nostro
pianeta, la nana
bianca conserva
una massa pari al
60-70% di quella
solare e se un
asteroide si porta
a breve distanza
da essa viene irri-
mediabilmente
distrutto, come
accaduto nel si-
stema di GD 61.
L
a struttura interna di
Ceres, qui a fianco, è
probabilmente molto si-
mile a quella che caratte-
rizzava l’asteroide di cui si
parla nel testo: sotto una
crosta esterna ricca di pol-
veri si estendeva uno
spesso strato di rocce e
acqua, prima del nucleo
ricco di silicati e metalli.
che le nane invecchiano, si arriva a un
punto in cui (tipicamente sotto i 25000 Kel-
vin) la forza di gravità della stella degenere
ha la meglio sulla pressione che tiene quegli
elementi in galleggiamento sulla fotosfera,
i quali iniziano pertanto ad affondare, a co-
minciare dagli atomi più pesanti, che fini-
scono col far parte del sottile strato con-
vettivo esterno delle nane, ripresentandosi
di tanto in tanto in superficie per poi riaf-
fondare. Il tutto produce un inquinamento
della superficie indagabile (fotosfera e at-
mosfera) di determinate nane bianche, che
in assenza di inquinanti si presentano av-
volte quasi esclusivamente di elio. Poiché
l'elio è più pesante del-
l'idrogeno, quando que-
st'ultimo viene acquisito
dal disco di detriti, anzi-
ché affondare assieme
all'altro materiale resta
nell'atmosfera e vi si ac-
cumula (stiamo parlan-
do di quantità molto mo-
deste, insufficienti a de-
stabilizzare l'equilibrio
delle nane).
In uno scenario come quello sopra descritto,
lo spettro di una nana bianca risulta inevi-
tabilmente contaminato e l'analisi delle
righe in assorbimento lasciate dagli ele-
menti intrusi può fornire preziose informa-
zioni sul corpo roccioso al quale apparte-
nevano. In questo contesto, un eventuale
eccesso di ossigeno rispetto alle abbon-
danze previste teoricamente potrebbe indi-
care che il progenitore ospitava rilevanti
quantità di acqua.
Per avere certezze in tal senso devono però
essere soddisfatti alcuni requisiti basilari,
vediamo quali: all'eccesso di ossigeno deve
fare da contraltare un quantitativo atmo-