CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
volo, che avevano
inizialmente come
obiettivo principale
la cometa 46P/Wir-
tanen. La missione
fu pertanto ripro-
grammata e come
destinazione finale
fu scelta un'altra
cometa, la 67P/Chu-
r y umo v - Ge r a s i -
menko. Dovendola
raggiungere da una
traiettoria e con u-
na velocità che per-
mettessero a Ro-
setta l'inserimento
nella sua orbita, i
tecnici dell'ESA han-
no dovuto elabo-
rare una rotta lun-
ghissima e com-
plessa, sulla quale
hanno avuto un ruolo determinante (come
spesso avviene) i cosiddetti “gravity-assist”
planetari (si tratta in estrema sintesi di ac-
celerare una sonda facendola transitare a
breve distanza da uno o più pianeti, otte-
nendo che alla velocità della sonda viene
sommata quella orbitale dei pianeti stessi,
manovra che consente di accorciare i tempi
di volo e di risparmiare propellente). Du-
rante le cinque orbite eliocentriche com-
S
opra, le di-
mensioni della
cometa 67P/Chu-
ryumov-Gerasi-
menko comparate
con quelle di al-
cune celebri strut-
ture naturali e
artificiali. [ESA]
A fianco, la co-
meta fotografata
nel gennaio del
2004, dopo un
suo precedente
passaggio nel si-
stema solare in-
terno. [ESA-ESO]