SPECIALE
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VISTI SULLA LUNA
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S
olo 4 mesi dopo la missione
dell’Apollo 11, il 14 novem-
bre del 1969 iniziava quella
dell’Apollo 12, con destina-
zione Oceanus Procellarum, ampia
regione pianeggiante della Luna
dove pochi anni prima erano
già atterrate alcune sonde, fra le
quali il Surveyor 3. Raggiungere
quest’ultimo era uno degli obiettivi
principali della missione e per far
scendere il modulo lunare Intrepid
quanto più vicino possibile al Sur-
veyor 3 fu utilizzato un nuovo di-
spositivo radar che lasciava più
autonomia agli astronauti. L’intre-
pid toccò terra il 19 novembre a
380 metri di distanza dalla sonda
(che era giunta sulla Luna nell’aprile
del ‘67). Si riteneva che a quella di-
stanza la manovra di discesa non
avrebbe alterato lo stato del Surve-
yor 3, ma invece si constatò poi che
la pressione esercitata dai retrorazzi
tolse un po’ di polvere accumula-
tasi sulla sonda. L’interesse pre-
stato al Surveyor 3 era giustificato
dal fatto che i progettisti della
NASA volevano verificare come
l’ambiete lunare usurava la stru-
mentazione, così da aumentarne la
resistenza per le missioni future.
Nel riquadro sopra a sinistra ve-
diamo Bean, fotografato da Con-
rad, proprio mentre preleva alcuni
componenti del Surveryor 3, che
saranno successivamente portati a
bordo dell’Intrepid, ben visibile
sullo sfondo all’orizzonte. Fra i due
veicoli c’è un cratere del diametro
di circa 150 metri, non casualmente
denominato Surveyor Crater. Il per-
corso compiuto dagli astronauti at-
torno al sito di sbarco risulta
evidentissimo nell’immagine che
copre queste due pagine: l’Intrepid
è indicato dalla freccia più a sini-
stra, mentre la sonda è quella sul
ciglio del cratere, così sul ciglio che
poteva esserci il rischio che vi scivo-
lasse dentro alleggerendola di
qualche componente, e per tale
AGOSTO 2012
ASTROFILO
l’
[NASA]
[NASA/GSFC/ASU]