l'Astrofilo dicembre 2011 - page 20

STRUMENTI
ASTROFILO
l’
tri a spostamento assiale, con ridu-
zione interna, e con una precisione
di 2 centesimi di mm. A questi mi-
crometri, realizzati con uno scafo in
acciaio, viene inserito l’albero di spo-
stamento, anch’esso in acciaio lavo-
rato h7, che va a comandare uno
snodo sferico in polimero che regola
a sua volta il posizionamento del
piatto di supporto dei punti flot-
tanti. Le dirette conseguenze di que-
sto progetto sono che la collima-
zione del primario si può fare con
precisione assoluta e senza usare
chiavi o perdere tempo, e che sul
piatto porta specchio non vengono
scaricate forze che lo deformano (e
che a loro volta si scaricherebbero
sul disco di vetro); ovviamente il
tutto viene mantenuto in pesi molto
limitati. Le classiche molle di spinta
sul piatto sono state eliminate gra-
zie al sistema micrometrico; va detto
che il sistema a molla è un vantag-
gio solo per il costruttore, in quanto
abbassa e di molto i costi, ma pur-
troppo andrebbe costruito con
molle realizzate appositamente e in
cui si possa valutare con accortezza il
diagramma di compressione e de-
compressione; questo non è fatto in
alcun telescopio e il risultato è che
ciascuna molla lavora come meglio
le pare, scaricando forze non previ-
ste dove le pare. Interessante notare
che nonostante il timore che i micro-
metri possano subire spostamenti
inopportuni toccandoli con una
mano, ciò non avviene in quanto
sono montati su cuscinetti assiali in
polimero, che ne rendono la rota-
zione volutamente “forzata” e re-
golata in modo tale da dare quella
sicurezza di movimento che una pre-
cisione di 0,02 mm richiede (altri-
menti non sarebbe raggiungibile...).
Il costruttore ha eliminato il con-
cetto del cannotto centrale autopor-
tante (che in molti telescopi, anche
costosi, è presente), in ragione del
fatto che un simile sistema costruito
con criteri di stabilità e resistenza
costa praticamente quanto la cella a
18 punti flottanti e incrementa no-
tevolmente il peso del telescopio,
perdendo cosi alcuni vantaggi ini-
ziali del progetto. Un dettaglio im-
portante che fa parte della continua
innovazione tecnica, è che anche nel
Cassegrain 250 f/15 viene applicato il
sistema autocentrante del sistema
ottico meccanico. Questo semplice
concetto consente la collimazione
dello specchio primario, una volta
centrato con i pads laterali nella sua
cella, mantenendo sempre e comun-
que in asse il paraluce primario, la
messa a fuoco e tutto il treno ottico-
meccanico posteriore. Questa pic-
cola innovazione elimina molti fuori
asse (scambiati per scollimazione),
irrobustisce la struttura e sposta
verso l’interno il baricentro del si-
stema, con ovvi vantaggi del treno
ottico posteriore. In un telescopio
Cassegrain questo è un elemento
molto importante, e qualunque
astrofilo esperto può confermare
che la precisione nella collimazione
è il fulcro sul quale deve muoversi
un concetto costruttivo, soprattutto
quando ci sono problematiche squi-
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