l'Astrofilo dicembre 2011 - page 21

STRUMENTI
ASTROFILO
l’
sitamente amatoriali (peso e ingom-
bro). Si sa che un’imprecisione nel
fuoco di 1/100 di mm compromette
la qualità di una ripresa fotografica.
Un centesimo sul fuoco sta a signifi-
care che anche il tubo, la cella, il
supporto del secondario e la messa a
fuoco devono avere una stabilità as-
soluta. In elementi ottici critici come
la configurazione Cassegrain questo
tema è ancora più rafforzato.
Il NortheK Cassegrain 250 f/15 è co-
struito seguendo questi dettami tec-
nici, con lo scopo di fornire un bene
tecnico e non uno strumento essen-
zialmente amatoriale.
Per quanto sopra, è
consequen-
ziale che
anche
il se-
con-
dario
va mon-
tato con un
sistema di re-
golazione e col-
limazione molto
preciso e stabile. Nel
Cassegrain 250, co-
me in tutti gli al-
tri modelli, ci
sono due ele-
menti da va-
lutare bene:
la distanza
tra primario e secondario (che deve
essere precisa e ottimizzata, in
modo da ottenere il back focus cor-
retto e non introdurre aberrazioni
ottiche non desiderate), e la possibi-
lità di regolare il tilt dello spec-
chietto con assoluta facilità e senza
giochi o spostamenti, sia durante la
regolazione sia durante l’uso. Viene
dunque montato un terzo ele-
mento, che fa parte della produ-
zione seriale del costruttore: il
supporto per secondari AxyS.
Nella pagina precedente, in basso,
vediamo il layout del Cassegrain da
250 mm; alcuni parametri variano in
funzione del singolo set ottico e si
trovano come riferimento nel certifi-
cato ottico. Il costruttore, comun-
que, prima di consegnare lo
strumento lo setta come da cer-
tificato, lasciando all’astrofilo
la possibilità di lavorare
entro certi parametri
sulle regolazioni mede-
sime. Il parametro di-
stanza primario/se-
condario stabili-
sce anche un
allungamen-
to o un ac-
corcia
mento
del
back focus (la distanza del punto di
fuoco dalla superficie del centro del
primario), di norma pari a 250 mm,
ma che può leggermente variare da
strumento a strumento e che può
essere aumentato o diminuito di
una certa quantità dall’astrofilo.
Uno star test attento dice se lo si è
accorciato o allungato troppo, e
AxyS aiuta in modo magistrale in
questo compito. Il costruttore di-
chiara che AxyS viene costruito in al-
cune varianti, a scelta del cliente
talvolta, ma che è comunque dispo-
nibile a 3 o 4 spiders e con sistema
anticondensa per il secondario. Nel
Cassegrain 250 f/15 si è utilizzata la
versione a 3 spiders in quanto più in-
dicata nell’alta risoluzione; inoltre
non si è introdotto il sistema anti
condensa di serie, in quanto il vetro
è alloggiato ben all’interno del tele-
scopio e non risente di problemi di
appannamento. Quindi si sono esa-
minati due elementi fondamentali
di questa intubazione: la cella per il
primario, montata di serie su tutti
gli strumenti di questo diametro, e il
supporto per il secondario, montato
anch’esso di serie su tutti gli stru-
menti di questo diametro. Vale la
pena di spendere due parole sull’in-
tubazione generale del Cassegrain
250. Si tratta, come ben si vede dal-
l’immagine qui a fianco, di un si-
stema truss in carbonio a otto
elementi con il nome commerciale
di UnitorK 25, bloccato alle estre-
mità da snodi sferici in acciaio, mon-
tati su termi-
nali in le-
ga, e il
tutto fis-
sato in modo oppor-
tuno su anelli portanti
spianati. Un doppio anello fi-
1...,11,12,13,14,15,16,17,18,19,20 22,23,24,25,26,27,28,29,30,31,...48
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