CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
8799 e con quella del nostro sistema plane-
tario, fatte le dovute proporzioni in fatto di
masse in gioco. In particolare, in tutti i si-
stemi la distanza dalla stella centrale della fa-
scia più fredda ed esterna risulta 10 volte
superiore a quella della fascia interna, una
coincidenza che potrebbe non essere for-
tuita, bensì dipendere da dinamiche evolu-
tive dei sistemi planetari non ancora chiare.
Il semplice fatto di scoprire delle fasce di de-
triti attorno alle stelle potrebbe dunque es-
sere indicativo dell’esistenza di pianeti, ma
purtroppo individuarle non è così semplice,
essendo la luminosità delle stelle che le ospi-
tano assolutamente dominante. L’unica via
percorribile per scoprire tali strutture è
quella di rilevare un eccesso di radiazione in-
frarossa (o submillimetrica) nelle immediate
adiacenze di una stella, è infatti in quella
banda che si ottiene il miglior guadagno fra
l’emissione stellare e l’emissione di corpi
asteroidali-cometari e dei loro derivati. Non
è un caso che per scoprire la nuova fascia
asteroidale di Vega i ricercatori abbiano uti-
lizzato i telescopi spaziali Spitzer e Herschel,
entrambi dedicati all’astronomia infrarossa.
A dispetto della potenza degli strumenti im-
piegati, l’emissione luminosa attribuibile ai
detriti delle fasce finora scoperte è sostan-
zialmente non risolta, come dire che non è
C
onfronto fra
le fasce aste-
roidali presenti
attorno a Vega e
attorno al Sole.
Facendo le do-
vute proporzioni,
i due sistemi sono
praticamente ge-
melli e questo la-
scia ben sperare
che anche attorno
a Vega possa es-
sere presente un
sistema planeta-
rio. [NASA/JPL-
Caltech]
possibile caratterizzare gli oggetti che le co-
stituiscono. Il fatto però che all’interno delle
fasce siano presenti ingenti quantitativi di
polveri implica l’esistenza di attività come-
taria e di ripetute collisioni asteroidali.
Strutture come quelle scoperte attorno a
Vega potrebbero infatti mantenersi per non
più di 10000 anni se non fossero costante-
mente rifornite di nuova polvere. La pres-
sione della radiazione stellare sarebbe in-
fatti più che sufficiente a disperderle, ma
poiché le vediamo parecchi milioni di anni
dopo la formazione di quei sistemi, significa
che al loro interno vi sono una miriade di
oggetti di taglia cometaria-asteroidale che
si stanno lentamente consumando. Questa
conclusione rafforza le analogie tra le fasce
di detriti del nostro sistema solare e quelle
individuate attorno a Vega, Fomalhaut e HD
8799. È vero che nel caso di queste ultime le
masse di detriti sono maggiori, ma è anche
vero che si tratta di stelle molto più giovani
e un po’ più massicce del Sole, quindi è le-
cito attendersi la situazione riscontrata.
Dal momento che il nostro stesso sistema
planetario dimostra che le fasce di asteroidi
e di comete sono strutture dalla lunghissima
durata, potrebbero essere molto ricorrenti
attorno alle altre stelle e forse interessare
tutti i sistemi planetari.
n
1...,23,24,25,26,27,28,29,30,31,32 34,35,36,37,38,39,40,41,42,43,...48