sione finora ignota fra la superficie stellare
e la circostante magnetosfera (quest’ultima
è ampia circa 50 000 km contro i soli 12 km
di diametro della stella).
Secondo Hermsen non si può escludere che
le particelle accelerate dal campo magne-
tico possano muoversi sia dai poli verso la
magnetosfera sia in senso contrario.
Nel primo caso produrrebbero come noto
l’emissione radio, mentre nel secondo, con-
centrandosi in un’area ristretta, creerebbero
la macchia calda e quindi l’emissione X.
Nei prossimi mesi il team della Rankin ten-
terà di verificare questa ipotesi, anche at-
traverso lo studio di un’altra pulsar, la
B1822-09, che mostra analoghe peculiarità
nell’emissione radio.
EVOLUZIONE STELLARE
ASTROFILO
l’
zioni di secondo verso la
Terra (diversamente la pul-
sar non sarebbe tale), è ine-
vitabile che proprio là vada
cercata la soluzione, e farlo
in modalità multibanda
offre maggiori probabilità
di successo. Purtroppo, i ri-
sultati conseguiti dal team
della Rankin anziché restrin-
gere il ventaglio dei possi-
bili meccanismi coinvolti nel
bizzarro comportamento di
B0943+10, hanno finito col
mettere in discussione tutti
i modelli. Lo scenario è ulte-
riormente ingarbugliato dal
fatto che la stessa B0943+10
appartiene a un ristrettis-
simo gruppo di pulsar che
risultano brillanti nei raggi
X pur avendo un’età avan-
zata, 5 milioni di anni nel caso specifico.
Per emettere luce X servono altissime tem-
perature, che sono tipiche di pulsar giova-
nissime, non di quelle attempate. Per far
quadrare almeno una parte dei dati rac-
colti è stata ipotizzata la presenza di una
macchia calda transitoria, che si forme-
rebbe nei pressi del polo magnetico visibile
dalla Terra (e forse anche in quello oppo-
sto). Ciò potrebbe parzialmente spiegare
l’emissione X ma non risolverebbe certo il
problema del suo alternarsi con l’emissione
radio. Poiché in concomitanza dei cambi di
banda sembrano presentarsi anche minime
accelerazioni e decelerazioni nel moto ro-
tatorio della pulsar, gli astronomi stanno
ora valutando la possibilità di una connes-
L
o schema a fianco riassume
i due stati di emissione os-
servati nella pulsar B0943+10.
Sopra vediamo la probabile
configurazione che caratte-
rizza l’emissione radio, con at-
tivazione dei coni magnetici
che si dipartono dai poli. Sotto
il meccanismo è invece spento,
mentre si attiva l’emissione X
da macchie calde che si for-
mano a contatto con la super-
ficie. [ESA/ATG medialab]
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