PLANETOLOGIA
ASTROFILO
l’
T
au Ceti è allo
stato attuale
delle conoscenze
l’unica stella oltre
al Sole ad avere
un sistema plane-
tario e ad essere
facilmente visibile
a occhio nudo. In
questa mappa ce-
leste, prodotta
con il freeware
Stellarium, la posi-
zione di Tau Ceti è
indicata dal cer-
chietto posizio-
nato sulla parte
meridionale della
costellazione della
Balena. Il cielo è
quello serale di
metà gennaio.
torno a un altro Sole! Non a caso il nuovo si-
stema planetario è il più leggero finora sco-
perto, con i singoli componenti che, dal più
interno al più esterno, hanno masse minime
pari a 2.0, 3.1, 3.6, 4.3 e 6.6 masse terrestri.
Sebbene sia ancora tutto da verificare, le ar-
gomentazioni prodotte dai ricercatori sono
piuttosto convincenti e il sistema planetario
di Tau Ceti ha non solo concrete possibilità
di essere reale, ma anche di essere molto
stabile nel tempo, come dimostrerebbe il
rapporto di risonanza 5:2 che caratterizza i
periodi orbitali dei due pianeti più interni.
Anche il fatto che attorno alla stella esista
un’ampia struttura esterna alle orbite pla-
netarie, paragonabile alla nostra fascia di
Edgeworth-Kuiper, depone a favore della
presenza di pianeti. Se esistono, il più inte-
ressante è sicuramente il quarto, HD 10700
e
, o Tau Ceti e, quello di circa 5 masse terre-
stri, con periodo di 168 giorni. L’interesse sta
nel fatto che si trova nella zona abitabile di
Tau Ceti e questo perché la stella è sì simile
al Sole dal punto di vista spettrale, ma ha
una massa inferiore del 12% ed è meno lu-
minosa, quindi meno calda, il che avvicina
sensibilmente la zona abitabile alla stella, ri-
spetto alla sua posizione nel nostro sistema
solare. In breve, quel pianeta potrebbe
avere acqua liquida in superficie ed essere
adatto ad ospitare la vita. Data la massa non
trascurabile (sebbene sia il più leggero fra
quelli sinora scoperti nella zona abitabile di
una stella di tipo solare), per noi terrestri
camminarci sopra risulterebbe alquanto fa-
ticoso, ci obbligherebbe a stare un po’ più
“con i piedi per terra”, il che forse, almeno
metaforicamente, non guasterebbe.
Per quanto scomodo, un giorno lontano HD
10700
e
potrebbe diventare la meta del
primo viaggio interstellare dell’umanità. È
infatti probabilmente il più vicino fra quelli
promettenti, visto che viene dopo il pianeta
di Alfa Centauri B, che ha temperature in-
fernali, e dopo il pianeta di Epsilon Eridani,
che forse nemmeno esiste. In attesa di con-
ferme e di poter studiare direttamente l’at-
mosfera di HD 10700
e
con i telescopi della
prossima generazione, accontentiamoci per
ora di guardare ad occhio nudo Tau Ceti, e
almeno con la fantasia di arrivare là dove
nessuno è mai giunto prima.
n