CORPI MINORI
sto successivo e dove è stata parcheggiata.
Dopo averla utilizzata per mettere a punto
operazioni di tracciamento e controllo re-
moto, i cinesi hanno deciso a metà aprile di
quest’anno di svincolarla dal punto lagran-
giano e di avviarla su un’orbita interplane-
taria che le avrebbe permesso un rendez-
vous con Toutatis, a una distanza inizial-
mente stimata in circa 300 km. Strada fa-
cendo, i tecnici di volo hanno affinato la
traiettoria, riuscendo a far transitare la mat-
tina dello scorso 13 dicembre la Chang’e-2
ad appena 3,2 chilometri dall’asteroide, il
che ha permesso di riprendere immagini
molto dettagliate, visivamente più apprez-
zabili di quelle ottenute via radar, ma ovvia-
mente limitate a una sola parte della super-
ficie, data la tipica rapidità dei flyby di quel
tipo (la sonda viaggiava a 10,73 km/s).
Da notare che con questa impresa la Cina
entra nella ristretta élite dei Paesi che sono
stati in grado di effettuare missioni inter-
planetarie.
Dalla somma di tutte le osservazioni com-
piute dalla Terra e dallo spazio esce un
quadro molto accurato di Toutatis, tanto
che ormai questo asteroide può essere con-
siderato uno dei meglio conosciuti e sicu-
ramente il meno temibile dei PHAs.
Il prossimo appuntamento con Toutatis è fis-
sato tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017,
ma in quell’occasione l’avvicinamento alla
Terra non sarà dei più favorevoli per l’osser-
vazione, trovandosi l’oggetto a 37,4 milioni
di km di distanza. Per assistere a un nuovo
passaggio “radente” bisognerà attendere il
5 novembre del 2069, quando Toutasis torne-
rà a quasi 3 milioni di chilometri dalla Terra.
Purtroppo, per molti di noi quel giorno la
fine del mondo sarà già arrivata…
P
rima dell’ultimo passaggio di Toutatis in
prossimità della Terra, i ricercatori avevano
già un’idea abbastanza precisa della sua strava-
gante forma. Lo dimostra questa modellizza-
zione al computer, ricavata dai rilievi radar
effettuati nel periodo 1992-2008. Dal confronto
con le reali immagini dell’asteroide prese dalla
sonda Chang’e-2 durante il flyby del 13 dicem-
bre scorso si evidenziano numerose analogie,
non solo nella morfologia d’insieme, ma anche
relativamente a strutture superficiali. [Scott
Hudson, Washington State University]
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