l'Astrofilo gennaio 2014 - page 23

CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
tuto indagare direttamente l'acqua di quel-
l'oceano fosse molto lontano, considerando
che le prossime missioni destinate ai satelliti
medicei raggiungeranno la meta a partire
dal 2030. Ora invece, proprio grazie alla sco-
perta dei pennacchi di vapore acqueo, è evi-
dente che c'è un’altra via per analizzare
quell'acqua, sicuramente meno completa
ma di più immediata attuazione.
Ad ogni modo, ammesso e non concesso
che nel prossimo futuro possano ripresen-
tarsi le condizioni per osservare altre emis-
sioni di vapore acqueo sopra la superficie di
Europa, sarà priorità stabilire se trattasi o
meno manifestazioni realmente connesse
all'oceano, cosa che al momento non è pos-
sibile stabilire con assoluta certezza. Mani-
festazioni simili potrebbe ad esempio essere
attivate da un temporaneo riscaldamento
del ghiaccio superficiale a seguito di uno
stress gravitazionale, oppure dalla caduta di
un grosso meteorite. Queste possibili ma
molto meno probabili alternative non sem-
brano comunque intaccare la crescente con-
vinzione nell'ambiente scientifico che se nel
nostro sistema solare c'è un altro luogo,
oltre alla Terra, in grado di ospitare la vita,
quel luogo è il satellite Europa.
quasi inesistente pressione atmosferica. La
totale assenza di polveri nella massa gassosa
osservata confermerebbe che subito sotto il
ghiaccio c’è solo acqua. Altre interpretazioni
sono meno sostenibili, perché che quel-
l'oceano esista è praticamente una certezza
da quando la sonda Galileo, rimasta per 8
anni nel sistema gioviano (dal 1995 al 2003),
scoprì che Europa ha un campo magnetico
indotto dall'interazione con Giove, il che
suggerisce la presenza di uno strato condut-
tivo subsuperficiale, e il miglior candidato a
quel ruolo è un oceano di acqua liquida sa-
lata. Includendo lo strato ghiacciato più
esterno, l'oceano dovrebbe essere profondo
un centinaio di chilometri.
Ovviamente, la verosimile esistenza di quel-
l'oceano ha nell'ultimo decennio lasciato
fantasticare sulla possibilità che ospiti forme
di vita, eventualità che non può essere scar-
tata a priori e che anzi è stata rafforzata
proprio recentissimamente (dicembre 2013)
dalla scoperta sulla crosta ghiacciata di Eu-
ropa di minerali simili ad argille, associati a
elementi organici, che lasciano sperare in
qualcosa di ancora più interessante.
Fino a prima del lavoro del team di Roth
sembrava che il giorno in cui avremmo po-
n
L
’oceano di Eu-
ropa potrebbe
ospitare forme di
vita e questa illu-
strazione di pura
fantasia descrive
uno dei possibili
scenari, con un
piccolo batiscafo
che osserva es-
seri vermiformi
fluttuanti al di
sotto della super-
ficie ghiacciata.
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