CORPI MINORI
ASTROFILO
l’
ratteristiche, ma più
piccoli e quindi oltre il
range di magnitudini
coperto dalle survey
finora condotte, è in-
teressante chiedersi se
2011 QF
99
può essere
un troiano primordia-
le, collocato in quella
posizione sin dall'alba
del sistema solare, pos-
sibilità esclusa dalla
teoria della migrazio-
ne planetaria. Per da-
re una risposta a que-
sto non banale inter-
rogativo, il team di
Alexandersen ha al-
lungato i tempi delle
simulazioni, pagando
lo scotto di una mag-
giore incertezza dei ri-
sultati, ma ottenendo
nondimeno delle indi-
cazioni utili, così rias-
sumibili: lo status di
troiano di 2011 QF
99
è
sicuramente destinato
a mantenersi per un periodo di 70000-
100000 anni; oltre quel limite e fino a 1 mi-
lione di anni tutte le orbite descrivibili sulla
base dei parametri attuali divengono insta-
bili, il che significa che quell'oggetto non è
un troiano primordiale ed è quindi destinato
a rompere il suo legame con Urano, tor-
nando ad essere un normale centauro; diver-
samente potrebbe trasformarsi in un coor-
bitale horseshoe, ma anche in questo caso
sembra certo che entro 3 milioni di anni
dalla cattura 2011 QF
99
sarà comunque nuo-
vamente libero.
Quel percorso sembra essere già stato se-
guito da un altro centauro, (83982) Crantor,
anch'esso di 60 km di diametro, recente-
mente fatto oggetto di studio in una ricerca
(apparsa su
Astronomy & Astrophysics
) at-
traverso la quale Carlos e Raùl de la Fuente
Marcos (Universidad Complutense de Ma-
drid) dimostrano che anch'esso è un coorbi-
tale di Urano. Pure in questo caso i ricer-
catori hanno fatto ricorso a complesse simu-
lazioni al computer, includendo gli effetti
gravitazionali di tutti i pianeti, della Luna,
del sistema Plutone-Caronte e persino dei
tre maggiori asteroidi della fascia principale.
Dal tutto è uscito che Crantor è un coorbi-
tale horseshoe di Urano, percorre quindi
una caotica orbita in risonanza 1:1 col pia-
neta, che se rappresentata graficamente in
proiezione sul piano orbitale su un lungo
periodo assumerebbe la forma di un ferro
di cavallo. Nemmeno nel caso di Crantor ci
sono però elementi per affermare che
siamo in presenza di un coorbitale primor-
diale, ma ciò non toglie che in futuro pos-
sano esserne scoperti.
Il motivo per cui gli astronomi stanno dimo-
strando una rinnovata attenzione verso i co-
orbitali del sistema solare, e in particolare
per i troiani, è da ricercare nel fatto che quel
tipo di oggetti possono essere la regola e
non l'eccezione, e possono quindi esistere
anche in altri sistemi planetari, soprattutto
in assenza di migrazioni. Di qui la necessità
di appurare se nel nostro sistema solare
quell'epoca c'è stata oppure no, e più tro-
I
l moto di 2011
QF
99
dalla sua
attuale posizione
(quadratino
giallo) fino a
70000 anni nel
futuro. Oltre alla
posizione di
Urano sono indi-
cate anche le or-
bite di Nettuno,
di Saturno e di
Giove, nonché i
punti lagrangiani
L4 e L5 del siste-
ma Sole-Urano. Si
intuisce facilmen-
te che si tratta di
un moto molto
complesso, tutt’al-
tro che rigidamen-
te bloccato sul
punto lagrangia-
no al quale è vin-
colato. [Mike Ale-
xandersen et. al]
1...,16,17,18,19,20,21,22,23,24,25 27,28,29,30,31,32,33,34,35,36,...48